Regia di Jean Vigo vedi scheda film
Vigo si diverte con la macchina da presa, un po' come Dziga Vertov con il suo "Cineocchio".
È un frullato di immagini su Nizza, di cui si fatica a vedere la logica o il criterio del montaggio. Forse questo non c'è; mi viene il sospetto che il regista abbia semplicemente assemblato immagini a casaccio. Uno dei pochi elementi che sembra avere una logica è il ritornare più volte della sequenza ballerine su una specie di terrazzino. Si tratta di ragazze che ballano in modo nervoso e senza uno stile particolare. Forse Vigo voleva farne la metafora di tutta la società, che vive in modo frenetico, ma non sa dove sta andando e perché.
Per il resto, le immagini sono molto eterogenee, e secondo me senza criterio. Se ne ricava una sensazione di persone che si agitano e fanno tante cose, ma senza un vero senso. È un caleidoscopio in bianco e nero, composto dal regista forse più per passatempo che altro.
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