Nizza, i suoi abitanti, i facoltosi villeggianti che vi si riversano nei mesi estivi sono oggetto di questo reportage ironico, che percorre tutti i luoghi canonici della città, dalla Promenade des Anglais alla spiaggia, al Casinò, distruggendone la convenzionalità "da cartolina", si avventura nei quartieri popolari meno esplorati, riprende la vita quotidiana e quella mondana, cortei funebri e carnevaleschi. Si tratta, sembra voler dire Vigo, della stessa realtà vista da due diverse angolazioni. La vita e la morte vanno sempre a braccetto e non c'è esorcismo che tenga.
Note
Uno sguardo "antropologico" anima questo primo, memorabile film di Jean Vigo, tutto giocato su un sapiente uso del montaggio di volta in volta malizioso e crudele, che offre un quadro della città a volte irridente ma, più in profondità, sincero.
Piccolo "Corto" con sguardo anni '30 del secolo scorso ahimè,con visioni di Nizza in versione sia fragorosa che luccicante che per certi versi erotica/esotica.voto.6.
L'esordio cinematografico di Jean Vigo, girato ad appena ventiquattro anni dopo una infanzia e una giovinezza tribolate, trascorse cambiando continuamente scuole e collegi fino alla maggiore età (il padre, fervente anarchico, venne arrestato e poi trovato misteriosamente morto in prigione, strangolato con i lacci delle sue scarpe, la madre lo abbandonò dopo la morte del padre):… leggi tutto
Il debutto di Jean Vigo nel cinema, appena venticinquenne, è tutto in questi ventidue minuti di pellicola, un documentario piuttosto atipico sulla città di Nizza: se da un lato il regista pare voler mostrare il divertimento, il lusso e la gioia degli abitanti e dei turisti, dall'altra le immagini risaltano un gusto per il vacuo e per l'ostentazione abbastanza discutibile, in… leggi tutto
È un frullato di immagini su Nizza, di cui si fatica a vedere la logica o il criterio del montaggio. Forse questo non c'è; mi viene il sospetto che il regista abbia semplicemente assemblato immagini a casaccio. Uno dei pochi elementi che sembra avere una logica è il ritornare più volte della sequenza ballerine su una specie di terrazzino. Si tratta di ragazze che…
Nizza: gli stabilimenti balneari, gli alberghi di lusso, i casinò. Poi le presenze umane, ironicamente anticipate da due pupazzetti: i villeggianti percorrono il lungomare come se sfilassero in parata. Gli sport: tennis, bocce, vela, automobilismo. Una donna seduta al tavolino viene mostrata più volte nella stessa posa, con abiti sempre diversi e infine nuda. Intanto abbiamo…
5 corti dal 2019/2020 (con, meanwhile, 16 intrusi prima del 2019 o dopo il 2020).
Bisognava sognare.
La lista è aperta alle segnalazioni/aggiunte di quelli che…
A PROPOS DE ... JEAN VIGO
Ecco come si diventa registi: appena 25enne Jean Vigo, già sposato con Lydou, riceve dal suocero in regalo una vecchia cinepresa, che gli dà l'idea di girare un documentario sulla città di Nizza che sta visitando: lo colpisce in particolare lo spirito festaiolo e goliardico della grande città simbolo della Costa Azzurra, emblema del…
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
Come dicevo il primo maggio dello scorso anno presentando la prima selezione, non si tratta sempre di CAPOLAVORI con la lettera maiuscola, cioè riconosciuti tali a furor di popolo (e/o di…
Molta fantascienza in questa tornata dei Film Preferiti dai Migliori Registi. Anche dove meno te l'aspetti: come nel Sorrentino che elogia la sensualità aliena di MARS ATTACKS, o nel Soderbergh afflitto e…
Mi dico sovente "Vai troppo poco al cinema".
Ma da quando mi iscrissi a Film Tv (ventidue mesi fa) le tante recensioni che leggo mi fanno scoprire una infinità di mie lacune che automaticamente diventano…
"A propos de Nice" è il docomentario di 25 minuti circa con cui nel 1930, l'allora venticinquenne Jean Vigo (figlio dell'anarchico Miguel Almereyda, direttore della rivista satirica "Le Bonnet Rouge", morto in carcere a 34 anni) iniziò la sua purtroppo breve (anche se straordinaria e intensa come poche altre) carriera cinematografica.
Questo interessante documento…
Il debutto di Jean Vigo nel cinema, appena venticinquenne, è tutto in questi ventidue minuti di pellicola, un documentario piuttosto atipico sulla città di Nizza: se da un lato il regista pare voler mostrare il divertimento, il lusso e la gioia degli abitanti e dei turisti, dall'altra le immagini risaltano un gusto per il vacuo e per l'ostentazione abbastanza discutibile, in…
Il gusto per l’immagine in sé, anche attraverso l’invenzione di un’inquadratura insolita (il passeggio della gente filmato da un tombino) alla ricerca della propria forma di espressione, talvolta naif, talvolta mozzafiato. La sperimentazione delle possibilità di raccontare data da questo strumento relativamente recente che era la pellicola, la creazione di una…
Nizza come un oggetto con cui giocare. In questo cortometraggio, la gente e le cose si muovono come in un immenso flipper della mondanità, o in una sontuosa giostra dell'eccentricità, le cui geometrie sembrano fatte apposta per essere guardate da prospettive sghembe, a cavallo di un cinepresa danzante, impegnata in voli acrobatici e vertiginosi girotondi. Le immagini,…
L'esordio cinematografico di Jean Vigo, girato ad appena ventiquattro anni dopo una infanzia e una giovinezza tribolate, trascorse cambiando continuamente scuole e collegi fino alla maggiore età (il padre, fervente anarchico, venne arrestato e poi trovato misteriosamente morto in prigione, strangolato con i lacci delle sue scarpe, la madre lo abbandonò dopo la morte del padre):…
Jean Vigo (coadiuvato da Boris Kaufman) ci porta con il suo sguardo guascone ed anarcoide dentro Nizza e il suo variopinto microcosmo. Tramite i raccordi del montaggio le immagini acquistano un taglio per lo più beffardo e surreale; in alcuni momenti, però, fuoriesce anche il "puro realismo".
Il mare e il casinò; i carri allegorici e i carri funebri; l'alta borghesia al…
"Playlist libera" credo sia il termine giusto dato il soggetto: Jean Vigo. Un nome che in un sito di cinema come questo, con gente preparatissima e agguerrita, sembra ricorrere poche volte (io stesso faccio ammenda per…
Grande Vigo: nascosto dietro ad un documentario sulla vita quotidana nella Nizza di inizio secolo, smonta e ridicolizza le convenzioni borghesi (le marionette sul tavolo da gioco, la contrapposizione/uguaglianza carnevale/rigidi riti di borghesi annoiati, il tennis e la vela come vuoti rituali elitari). Girato in maniera particolare, con qualche tocco surreale, e ben assecondato dalla musica, À…
Ho visto solo "L'Atalante" e poche immagini di "Zero in condotta",ma posso dire con sicurezza che Jean Vigo è stato uno dei registi che hanno più influenzato il modo di fare cinema (e quello di amarlo).
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Commenti (2) vedi tutti
Vigo si diverte con la macchina da presa, un po' come Dziga Vertov con il suo "Cineocchio".
leggi la recensione completa di BalivernaPiccolo "Corto" con sguardo anni '30 del secolo scorso ahimè,con visioni di Nizza in versione sia fragorosa che luccicante che per certi versi erotica/esotica.voto.6.
commento di chribio1