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The Innocent

Regia di John Schlesinger vedi scheda film

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Luisa86

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La recensione su The Innocent

di Luisa86
6 stelle

Ingiustamente mutilato dalla critica, in realtà The innocent non è affatto un brutto film: certo neanche un capolavoro, ma rispetto al recente Sai che c'è di nuovo, uno dei "film" più orripilanti della storia del cinema, ha molto di più da dare. La trama, anche se non originalissima e presa un po' in prestito dai vari Casablanca, Il terzo uomo ecc., non è malvagia, ed è una tranquilla storia di spionaggio, azione, amore con un pizzico di orrorifico. Gli interpreti sono nel complesso bravi, e ben inseriti in un clima freddo e straniato. L'autore del romanzo omonimo, McEwan, che ha anche sceneggiato il film, è stato molto bravo, anche se nell'opera cinematografica non ha potuto dar sfoggio alla stessa abilità che in quella letteraria, dove scriveva con ritmo fluido e scorrevole ed uno stile splendido, da grande scrittore. Il film, quindi, è un'opera discreta, senza particolari da segnalare. Una bella colonna sonora, senz'altro, e una fotografia a metà fra il morboso, il freddo e il cupo che ne accentuano l'ambiente sgradevole, un po' triste, e difficile, come le scelte dei personaggi.

Sulla colonna sonora

Molto bella. Specialmente lo studio per pianoforte.

Cosa cambierei

Niente. Non è il top, ma va lasciato così. A suo mdo, è un film di genere e d'autore.

Su Campbell Scott

Promettente: ha saputo nterpretare tanto il giovane impacciato e inesperto quanto l'uomo che comincia a soffrire, riuscendo davvero credibile nelle situazioni più disperate e senza assumere ridicole espressioni patetiche.

Su Isabella Rossellini

Affascinante e deliziosa nella scena in cui cmpare per la prima volta.

Su Anthony Hopkins

Come sempre molto bravo, qui diverso che in tutti gli altri film: come se fosse stato contagiato dall'amosfera cupa, morbosa e claustrofobica, è incerto tra il tipo dinamico e svelto che sa come andare avanti nel mondo e l'uomo che ha sofferto ed è in cerca di pace con sè stesso. Ottima la sua poliedricità, che gli consente di far affiorare il dramma del personaggio.

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