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Prima della rivoluzione

Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Prima della rivoluzione

di Carlo Ceruti
10 stelle

Oltre ad essere un documento storico d'indubbia portata, Prima della rivoluzione è interessante ed affascinante sotto molti aspetti.

Il protagonista è un giovane di Parma in crisi ideologica, comunista che non riesce mai ad andare in fondo alle cose. Vive persino la sua ideologia come una vacanza, un rifiuto a prescindere della società borghese che in realtà è un rifiuto della sua esistenza vuota. Un'ideologia che non lo soddisfa più poiché s'è talmente radicata nella mente della classe operaia italiana che l'ha costretta quasi ad accettarla incondizionatamente, ad evitare nuovi slanci ideologici ed a congelarla in una fase perenne e conservatrice 'prima della rivoluzione', una rivoluzione che non scoppierà mai. Ed anche il protagonista vive questa fase 'prima della rivoluzione' perché non va mai in fondo alle cose ed accetta la realtà come gli viene imposta. Il suo unico conforto sono le chiacchierate con un professore che la pensa come lui. Quando s'innamora di una parente strana e nevrotica, preferirà gettarsi tra le braccia di una ragazza più insipida e semplice, anche se non la ama.

Il film è un saggio sullo sconforto dell'intellettuale, sull'isolamente dell'individuo in una società alienata che lo spinge a buttarsi tra le braccia del sesso e dell'ideologia rivoluzionaria. Ma il sesso e l'ideologia non sono vissuti appieno, non sono altro che diversivi, fughe, distrazioni per una mente che altrimenti impazzirebbe. Il protagonista è un borghese incapace di rinunciare alla sua condizione, incapace di grossi slanci vitali. Accetta la realtà così come gli viene posta, passivamente. Senza saperlo, è lui il primo dei conservatori, che si accontenta di vivere negli anni prima della rivoluzione. Colpisce poi il personaggio di Gina interpretato da Adriana Asti, che è la ragazza di cui il protagonista s'innamora. Gina rimane impressa per la sua nevroticità, per il suo infantile entusiasmo che si contrappone ad un'anima triste e cupa. E' un personaggio difficilmente spiegabile ed analizzabile, da cui è difficile restare indifferenti.

Tremendamente incisiva la sequenza della festa dell'Unità, che gli operai preparano con abitudine, senza entusiasmo, tanto ne sono assuefatti. Al punto che costoro, invece di parlare di politica, parlano della morte della Monroe. Segno di un'ideologia talmente entrata nelle loro menti che li ha resi conservatori ed acritici. Che li ha resi assuefatti alla società borghese, congelandoli in una fase 'prima della rivoluzione' che sta bene più o meno a tutti.

Ma 'prima della rivoluzione' è l'anima del protagonista che vorrebbe cambiare la società solo per cambiare la sua vita vuota. Una vita talmente vuota che non riesce a trovare il coraggio nemmeno per suicidarsi come ha fatto un suo amico. Una vita vuota in cui si vive perennemente 'prima della rivoluzione', perché quando la felicità gli s'avvicina, preferisce allontanarsi e rimanere nel suo mediocre stato di cose.

Prima della rivoluzione è un film poetico, virtuosistico, a tratti sinceramente geniale ed illuminante. Espone il suo messaggio senza sentimentalismi, senza trucchetti cinematografici. Conta soprattutto per il lato espressivo, per la virtuosità delle inquadrature, delle immagini e degli sguardi dei protagonisti.

E' anche un documento storico sul fervore intellettuale esistente all'epoca, un fervore che oggi manca, soprattutto nella settima arte.

Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:3 tensione:2 erotismo:1

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