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Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno

di LIBERTADIPAROLA75
4 stelle

Il villico Bertoldo (Ugo Tognazzi), in paese per acquisti, conquista il Re Alboino (Lello Arena) con la sua saggezza e simpatia (memorabile l'incontro tra i due: il sovrano vuol far pagare al popolo l'aver annusato il cibo delle cucine reali, il saggio popolano lo ripaga con la stessa moneta, infatti gliene fa solo sentire il suono, visto che del mangiare ha sentito solo l'odore) e viene da questi eletto a consigliere di corte. Ma la nuova condizione sociale, al quale non è abituato, porterà più guai che altro.
Se ci limitassimo a valutare il divertimento procurato dalla visione, la pellicola di Mario Monicelli sarebbe molto buona, peccato che bisogna confrontarla con la fonte originale (il romanzo).
Il regista pasticcia parecchio la trama del libro.
Questo era diviso nei capitoli dedicati rispettivamente a  Bertoldo e Bertoldino, deficiente all'inizio ma sistemato di testa da adulto, e Cacasenno, bambino stordito come il papà Bertoldino da piccolo, accompagnato a corte da Nonna Marcolfa (che nel film è addirittura più cretina del figlio, mentre nel libro è una saggia volpe che racconta ottime favole dall'intelligente morale!), mentre nella pellicola sono sullo stesso piano narrativo (a parte Cacasenno che compare alla fine e viene chiamato così da Frate Cipolla, dopo aver cagato in testa a Re Alboino).
In più c'è questo Frate Cipolla (Alberto Sordi), che non appartiene al testo di partenza ma a un'altra celebre opera (il "Decameron" del Boccaccio).
Se proprio vogliamo perdonare a Monicelli tutte queste (troppo) numerose incongruenze diciamo che già il romanzo pasticciava la Storia (descrive Re Alboino come un buon monarca, simpatico e sornione, mentre in realtà era una belva assetata di sangue. Ha fatto bere la moglie Rosmunda nel teschio del suocero Cunimondo!), che gli interpreti sono superlativi e il ritmo e la riscostruzione storica buona.
Ma la trama è di una assurdità pazzesca!
Quasi sufficiente (2 stellette e 1/2!).

Sulla trama

Le vicende di BERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENNO, con i comprimari Alboino, Marcolfa, etc...
Sulla carta c'è uno svolgimento temporale, sullo schermo un altro.

Sulla colonna sonora

Fa ridere pure quella!!!

Cosa cambierei

La sceneggiatura!!! Neanche MONDO CANDIDO (che fa viaggiare nel Tempo il protagonista, ma a parte quello è abbastanza fedele. E il senso del Viaggio nel Tempo è giustificato dal fatto che gli autori volevano filosofeggiare sul fatto che non è cambiato niente nella testa degli uomini!) è così pasticciato!!!
E il guaio (che giustifica il mio giudizio negativo a un film che tutto sommato fa ridere parecchio) è che alcune scene che nel romanzo erano filosofiche (come quella della scatola che non deve essere aperta dalle donne), nel film diventano puramente comiche (e, forse, fini a se stesse), a differenza di quello che fa(ceva)nno autori come Gualtiero Jacopetti che lascia(va)no la filosofia al divertimento. 
Meglio di Mario Monicelli I PICARI, commedia amara e filosofica, anch'essa in costume.

Su Mario Monicelli

Cerca di fare del suo meglio ma è iniziata la crisi artistica che viene dopo un pò praticamente a (quasi) tutti gli artisti.

Su Ugo Tognazzi

Ottimo come BERTOLDO.

Su Maurizio Nichetti

Molto bravo come BERTOLDINO.

Su Lello Arena

Un simpatico Re Alboino.

Su Alberto Sordi

Mmm Marameo...Mmm Marameo Marameo! (Tormentone di Frate Cipolla!)

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