Regia di Norman Jewison vedi scheda film
-: "Vuole fare entrare dentro il suo autista?"
Danny De Vito/Garfield:- "No non si preoccupi, meglio di no. E' un autista da giardino, se sta al coperto si sciupa."
Un grandioso, in uno dei suoi ruoli più memorabili e scoppiettanti Danny De Vito(doppiato alla grande da Giorgio Lopez) nel personaggio come nessuno altro di (Lawrence"The Liquidator" Garfield), speculatore e liquidatore di aziende decotte per Wall Street, incarnazione profetica grazie alla regia sempre accorta di Jewison e a una buona sceneggiatura di Alvin Sargent-ma non ci voleva poi così tanto-, di ciò che ci avrebbero reso fin troppo presente tanti veri nomi e avvenimenti, della finanza speculativa, affaristica, che poi avrebbe avuto un ruolo determinante nelle vite di tutti e dei successivi catastrofici crac finanziari, non solo nelle vite di "orfani e vedove", come dice lo stesso De Vito.
E' anche l'ultima vera occasione cinematografica per Gregory Peck, nella parte di Andrew Jorgenson, l'idealista imprenditore di famiglia da generazioni, e proprietario della fabbrica di fili e cavi, nel mirino del rastrellamento di azioni in consiglio di amministrazione da parte di Garfield, per cimentarsi in uno dei suoi celebri monologhi all'insegna di un umanesimo illuminista all'americana di matrice deweyana, e che come dall'arringa di Atticus Finch, dimostra che in ciò è sempre stato un gran maestro di recitazione per sottrazione, ispirazione per tanti attori americani successivi impegnati in parti simili come Kevin Costner, magnificamente doppiato dal grande Giuseppe Rinaldi.
Penelope Ann Miller superstragalatticostellaremaestosafica, con il suo aspetto e fisicità straordinarie nel ruolo dell'avvocatessa d'assalto figlia di Jorgenson, chiamata a salvare l'antica azienda di famiglia, e a mediare con Garfield immediatamente da ella rapito, ma non completamente per gli affari cedevole al suo enorme fascino, non si sa nemmeno quanto sia brava nella parte, e quanto invece distragga con la sua imbarazzante avvenenza.
Bel recupero di Piper Laurie nella parte della fidata moglie di Jorgenson e che tutto farebbe per salvare l'azienda Bea Sullivan, e di Dean Jones nella parte dell'avvocato e braccio destro di Jorgenson, Bill Coles. "Traditore" per costrizione familiare, ma poi alla fine ininfluente e inutile, nel bel finale degli opposti discorsi di conclusione al consiglio di amministrazione e alla cittadinanza, ai lavoratori, che finisce con una rara nota di disincanto e verosimiglianza aderente alla logica e alla realtà ma certamente amara, del cinema americano anni '90.
Stemperata poi in un doppio finale un pò debole e affettato, semplicistico e facilone sui titoli di coda, nel quale tutto pare ricomporsi senza vera sconfitta e perdita per nessuno, e all'insegna forse persino dell''(im)possibile coronamento rosa del corteggiamento del nano miliardario single per elezione Garfield(1,47 di De Vito), alla sontuosa e intelligentissima, scaltrissima, avvocatessa Miller(1,70).
Che non rovina comunque l'intelligenza e lucida, acutamente esemplare esposizione sotto il ritmo e le battute fulminanti di una commedia, di ciò che stava diventando e si è poi propriamente compiutasi, l'America del capitalismo sempre più rapace e di sfruttamento, spoliazione di ogni residua umanità e investimento nel capitale dei principi e dell'etica, degli anni '90.
Bella fotografia del sommo Haskell Wexler.
Ted_Bundy1979
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