Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Quando si ha il protagonista principale in stato di grazia, anche un film non particolarmente originale riesce a ridestare qualche motivo di interesse. E' il caso di questa commedia del '91 (a proposito, si era ancora ben lontani dal politically correct del linguaggio tanto che il termine "nano" viene usato senza particolare soggezione nell'indicare un uomo basso ma non certo affetto da nanismo..) dove un Danny DeVito in gran forma fa la parte di un finanziere senza scrupoli che vuole accaparrarsi una società metallurgica diretta dall'attempato ma ancora prestante Gregory Peck (al suo penultimo film). Se di mezzo ci si mette anche un affascinante avvocatessa, figlia del presidente della società in questione, che cerca di mediare tra entrambi (scatenando però la libido prima, ed un amore travolgente poi del "cattivo" DeVito) ci sono tutti gli ingredienti per una commedia brillante e divertente dall'inizio alla fine, con qualche gustosa chicca come De Vito che cerca di conquistare l'affascinante Penelope Ann Miller suonando, o meglio strimpellando il violino al telefono.
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