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Charlot

Regia di Richard Attenborough vedi scheda film

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La recensione su Charlot

di ethan
8 stelle

Richard Attenborough, dieci anni dopo il kolossal 'Gandhi', riprova con il film biografico: 'Charlot' è un film che dovrebbe esser visto da ogni amante della settima arte in quanto racconta, pur con qualche difetto, le gesta del sommo Charles Chaplin, dagli albori fino al suo ritiro a vita privata in Svizzera ed al fugace e trionfale ritorno a Hollywood per un Oscar onorario nel 1972.

Si va dagli inizi a Londra nella compagnia di Fred Karno all'arrivo negli USA alla corte di Mack Sennett per le prime comiche per poi spiccare il volo con la fondazione della United Artists e la creazione di capolavori del muto come 'Il monello', 'Luci della città', 'Tempi moderni'; la ritrosia verso l'avvento del sonoro con 'Tempi moderni', l'irrompere della parola con 'Il grande dittatore'.

Di pari passo con il Chaplin conosciuto attraverso i suoi personaggi sullo schermo, vediamo un giovane attore alle prese con le tante e tumultuose relazioni sentimentali, i quattro matrimoni, l'accusa di comunismo ed il divieto di rientro negli Stati Uniti ed il definitivo 'esilio' a Vevey.

Una vita così ricca di avvenimenti ha comportato il taglio per gli sceneggiatori di molti fatti e personaggi importanti; il processo creativo dell'artista è stato così ridotto ad un paio di aneddoti, riguardanti l'ispirazione per due famose sequenze: quella della danza delle scarpe in 'La febbre dell'oro' e quella del pallone ne 'Il grande dittatore'.

Lo stile del regista è di stampo classico, con l'eccezione di una grande sequenza, girata con la tecnica delle prime comiche del muto, a metà film e di quella finale, con chiusura a iris sulla figura del vagabondo. Due omaggi all'interno di un film-omaggio.

Capitolo a parte merita la mimetica prova di Robert Downey Jr, qui nel ruolo di una vita: i panni del comico londinese, grazie anche a una certa rassomiglianza, gli calzano a pennello e lui recita con grande partecipazione.

Un buon film, imperfetto ma non freddo come ritenuto da molti.

Voto: 8.

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Ultimi commenti

  1. degoffro
    di degoffro

    Ciao Fabio, condivido in pieno il tuo commento. Non l'avevo mai visto il film di Attenborough, ma posso dire di essere stato piacevolmente sorpreso. Ben lungi dall'essere un capolavoro, temevo un lavoro pedante e monocorde. Attenborough si conferma regista solo diligente, ma il film, pur con i suoi difetti, funziona, come peraltro accadeva per "Gandhi", anche per la stratosferica prova del protagonista, qui un prodigioso Robert Downey jr. Nonostante i successi fumettistici dei suoi ultimi anni, io continuo a preferire l'attore pre "Sherlock Holmes" e "Iron man": mi sembrava più naturale e meno compiaciuto. Tornando al film, avendolo visto a breve distanza da "Gandhi", posso dire che forse il film con Ben Kingsley a suo tempo è stato apprezzato oltre il dovuto, mentre "Charlot" è stato trattato con eccessiva sufficienza. A mio modesto parere, i due film, quanto a qualità, non si differenziano più di tanto. Un caro saluto Stefano

    1. ethan
      di ethan

      Ciao Stefano: anche a me sorprese quando lo vidi qualche anno fa; Attenborough, del quale ho appena visto il non trascendentale 'Viaggio in Inghilterra', è un regista di stampo classico, talvolta prolisso, ma che ha dalla sua il fatto di essere un gran direttore d'attori. Qui Robert Downey Jr - che anch'io preferisco in questi film più di nicchia piuttosto che nei blockbuster di turno - Ben Kingsley e la coppia Anthony Hopkins - Debra Winger in 'Shadowlands' sono straordinari. Ancora un saluto, Fabio.

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