Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Athos Magnani torna a Zara in occasione dell’inaugurazione di un busto intitolato al padre Athos, ricordato come un eroe nella lotta ai fascisti e ucciso a tradimento per mano di questi. Nel paesino della bassa Athos trova una comunità di “vecchi e pazzi” e incontrando gli amici del padre, e la sua amante storica, non riesce a capire che tipo di uomo fosse.
Bernardo Bertolucci in un film sul tema psicoanalitico della ricerca dal padre e su uno spettro più ampio sulla ricerca della verità. Una ricerca difficile perché la verità è fatta spesso di estremi opposti che spingono a schierarsi da una parte o dall’altra. Il padre era un eroe o un vile traditore? Una domanda che rimane insoluta e che può essere accolta solo con l’accettazione che la verità contiene tutto, contiene tutto quello che c’è tra gli estremi opposti. Ed è proprio questa indagine sull’ambiguità del reale che costituisce l’asse portante del film, ambiguità che è esplorata con panoramiche e carrellate continue, vive, che sono un vero marchio di Bertolucci e che usa per risolvere molte scene senza ricorrere al classico decoupage. Una messa in scena a tratti surreale e poetica nelle sue inquadrature che insieme alla sceneggiatura stessa sono trattate spesso con il procedimento del mise en abyme.
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