Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Stimolante riflessione sulla Storia, anzi sulla Morale della Storia..."Non conta la Verità, quanto le sue conseguenze"...E' lecito oscurare la verità storica per consegnare ai posteri una figura eroica, capace di catalizzare i più eterni e assoluti valori anti-fascisti? E' questa la domanda che il film si pone, alla maniera enigmatica e impervia di tanto cinema allegorico dei primi anni 70. Bertolucci pone un freno al suo esuberante sperimentalismo, ma non rinuncia alle proverbiali carrellate esplorative, offrendo momenti di sobria e fascinosa poesia. In alcuni momenti il film si intoppa, langue nel ritmo, confonde i toni, virando dal giallo ora al grottesco ora all'inchiesta televisiva, per poi tornare a mescolare presente e passato, verità e leggenda, coscienza e necessità, appiattendo il Tempo e rappresentando la Storia come stadio eternamente attuale: meno rigoroso dei Taviani, ma anche più leggiadro e più libero nelle trovate stilistiche, Bertolucci realizza un'opera discutibile, ma indubbiamente creativa.
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