Regia di Garry Marshall vedi scheda film
Un cuoco e una cameriera impiegano un po’ di tempo a mettersi insieme. Ognuno ha avuto in passato i suoi guai (lui un divorzio e la galera, lei un marito violento che le ha reso impossibile avere figli); la differenza è che, mentre lei si è chiusa in sé stessa, lui ha fiducia in una seconda possibilità. Marshall realizza la versione proletaria di Pretty woman (per chiarire il concetto, c’è sempre Hector Elizondo che sovrintende). L’operazione è furbesca e onestamente il film non merita 4 stelle, ma chi se ne frega: fa venir voglia d’innamorarsi, di lasciarsi andare, di illudersi ancora (lui le regala una patata modellata come una rosa e tinta di rosso: quando il proprietario della tavola calda chiede cos’è, lui risponde “una patata”, lei “una rosa”). L’ultima battuta: la Pfeiffer in vestaglia, struccata e bellissima, si lava i denti e dice a Pacino “io ho 36 anni”. Standing ovation.
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