Regia di Otto Preminger vedi scheda film
E' francamente un film bruttino. Non funziona quasi niente. E' troppo prolisso ma comunque confuso. La sceneggiatura spinge su alcuni elementi tralasciandone completamente altri. I personaggi non sono delineati. Gli attori completamente fuori parte (soprattutto Paul Newman). Di certo non è la faziosità (per altro non eccessiva) il suo peggior difetto. Anzi direi che se lo fosse stato di più avrebbe probabilmente avuto miglior riuscita essendo quantomeno più chiaro nella narrazione. Il film in sé meriterebbe 1 stella. Ne ho aggiunta 1 per il coraggio di trattare una materia oggettivamente non facile. Ed 1 stella per la colonna sonora che non è per niente male.
La nave Exodus, guidata dal valoroso sabra Arì Ben Canaan è una delle tante che illegalmente stanno portando, alla fine della seconda guerra mondiale, ebrei scampati alla Shoah in Palestina. A Cipro sono organizzati campi profughi dove gli ebrei sono in attesa di decisioni ONU. Per loro non è rimasto più nulla in Europa, vogliono arrivare in Palestina. Ce la faranno più o meno legalmente. Ad Haifa arriva anche l'infermiera americata Kitty Fremont che vorrebbe adottare Karen, una ragazza tedesca sopravvissuta ad Auschwitz. Ma la giovane crede nel progetto di Israele e vuole restare e per costruire il suo paese e per amore del giovane Dov. Sullo sfondo la convivenza non facile con gli arabi e le lotte interne tra quegli ebrei che credono nel dialogo e quelli che si muovono come veri e propri terroristi. Nasce Israele con la risoluzione ONU, scoppia la guerra, gli Inglesi (la Palestina era Protettorato) se ne vanno, la confusione è totale. Kitty ed Arì alla fine di ritroverranno innamorati, Karen verrà uccisa.
Il tema principale è epico e vigoroso come serve. Probabilmente l'aspetto migliore della pellicola
Il libro di Leon Uris è normalmente in 2 volumi. Il primo racconta le vicessitudini dei vari personaggi durante la seconda guerra mondiale (il ghetto di Varsavia, la fuga dai paesi comunisti, i campi di sterminio ....) fino all'internamento nei campi di Cipro. Il secondo dall'arrivo dell'Exodus ad Haifa alla fine della guerra di Indipendenza e alla chiusura della storia personale fra Arì e Kitty. Nel mezzo un sacco di accadimenti che il regista non riesce a governare. A mio avviso il taglio critico avrebbe dovuto essere molto più netto e preciso. Ed invece manca completamente.
Nel libro Arì Ben Canaan è un sabra. Un combattente orgoglioso e duro, che passa da contadino in kibbutz del Neghev a comandante del nuovo esercito di Israele. Fisicamente Paul Newman (piuttosto basso, con la pelle chiara, esile) non è proprio adatto. La sua interpretazione, nei limiti dati dalla sceneggiatura, è senza infamia ne lode
Kitty è una americana che guarda gli ebrei (non ancora israeliani) con un certo distacco. Si sente (e vuole essere) profondamente diversa. Nei modi dolce e cortese è in realtà una tosta. Lei comanda i giochi con Arì, lei detta i tempi e le modalità della loro storia. Lei fa ruotare intorno a sè gli altri personaggi (Karen, Giordana ...). Nel film di questo carattere sono si vede che una pallida ombra. Incolore ed insapore
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