Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
L'ossessione di conquista, la fame di potere che riduce l'uomo in ginocchio. Questo è il succo di Cacciatore bianco, cuore nero, un film decisamente lineare - sia come sviluppo della storia, sia come logica di essa - e ben poco fantasioso, tanto da essere già tutto chiaro fin dal titolo: l'uomo bianco va a caccia ed è violento, posseduto dalla smania di uccidere. Basta. Tutto il resto è riassumibile in: Eastwood che fa le sue smorfie da duro per un ideale omaggio a John Huston. E, certo, ad Herman Melville ed alla sua mostruosa balena in Moby Dick: là il corpulento nemico era marino, qui si tratta dell'animale più ingombrante presente sul suolo, a testimoniare la poca fantasia che sta dietro a questo lavoro. Non mancano inoltre i soliti luoghi comuni del cinema americano: la scazzottata, per es., che Clint non poteva davvero farsi mancare. Magari il pubblico, però, sì.
Un regista va in Africa a girare; costringe lo sceneggiatore e la troupe a prender parte ad una battuta di caccia all'elefante, ma la tragedia è in agguato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta