Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
La storia, raccontata sotto mentite spoglie, di John Huston durante la lavorazione de La regina d'Africa, dall'inizio dei contatti fra regista e sceneggiatore al primo ciak. Com'è ovvio sin dal titolo il plot è più che altro un pretesto per parlare del rapporto fra i ricchi occidentali e l'incontaminata asprezza della natura africana: il protagonista (una cosa nel mezzo fra Hemingway senza depressione e il Kurtz di Cuore di tenebra) tenta in ogni modo di diventare tutt'uno con quel mondo di predatori e tramonti spettacolari, in cui non c'è bisogno di pensare ai prestiti delle banche o agli incassi rovinosi, ma per farlo imbocca la strada del bianco colonialista, arrivato sul continente per depredare, finché giunto alle soglie dell'uccisione non decide di rinunciare, venendo riconosciuto dalla tribù locale come degno del luogo. Eastwood racconta il tutto con la consueta grossolanità, ma bisogna ammettere che il messaggio in qualche modo arriva (e per una volta è almeno in parte edificante) e che, soprattutto, riesce a narrare la vicenda con un senso dell'avventura davvero non indifferente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta