Regia di Jerry Calà vedi scheda film
Sulla scia de Il Silenzio dei Prosciutti che lo anticipa di tre mesi, a inizio estate 1994 esce il folle Chicken Park. L'idea è quella di parodiare il cult Jurassic Park, utilizzando delle galline giganti ricreate grazie al dna estrapolato da delle piattole rimaste invischiate nell'ambra. I mostri, tra cui uno omosessuale, sono collocati all'interno di un enorme parco che riprende quello di Spielberg. Si procede all'insegna della scemenza. Dialoghi folli, continui rimandi al sesso e un certo ammiccamento metacinematografico (spesso e volentieri mal amalgamato al resto) accompagnano un plot, meno sgangherato rispetto ad altre produzioni del genere, in cui finiscono per essere dileggiati anche i vari Il Cacciatore (scena dello roulette russa), La Famiglia Adams, Edward Mani di Forbice e altri. Jerry Calà gioca a fare l'Ezio Greggio della situazione e, tutto sommato, riesce a far meglio del collega senza tuttavia essere troppo adatto al contesto.
Il taglio è demenziale, ma c'è da apprezzare il tentativo di Gino Capone di intessere una parvenza di storia. Mai distribuito al cinema, se non in Spagna e Turchia (!?). Solo per gli appassionati delle parodie.
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