Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Mi piaciuto molto, mentre mi aspettavo quasi un film minore tra i melodrammi di Matarazzo. La trama, ingegnosa ma non inverosimile, è un percorso dal ritmo sostenuto e serrato, senza però che abbia l'aria di fretta o compressione; infatti la seneggiatura è attenta a tutti i passaggi e non lascia buchi. Il titolo è particolarmente indovinato - a differenza di altri, che puntano solo a far effetto sul pubblico - perché richiama da vicino la struttura narrativa dell'opera: da un inizio andante o moderato, gli avvenimenti assumono via via un ritmo concitato e si quasi accavallano e incrociano in modo progressivo, fino al precipitare e alla tensione finali. La fine è proprio un passaggio per il fondo strettissimo e tenebroso del vortice verso la luce e la calma. Il tipo di lieto fine non ha nulla di studiato a tavolino o appiccicato al film, ma è coerente e verosimile col resto della trama.
Molto brava la Pampanini, mentre forse Santuccio ha una recitazione un po' teatrale e schematica. Come si chiama l'attore che interpreta il viscido avvocato? Al solito è perfetto nella parte del furfante. Massimo Girotti è anche lui bravo, e mi conferma un'idea che avevo avuto guardando "Ossessione": in quel pur bel film di Visconti non recita in senso pieno, ma fa più il bello e l'imperturbabile, preoccupato di non deformare il suo volto e la sua espressione, finenfo per essere un bellimbusto un po' imbambolato. Qui, invece, quando forse non era più preoccupato di fare il bello a tutti i costi, recita nel vero senso e rappresenta bene i vari momenti drammatici.
Quanto al lato umano della vicenda e delle sventure che contiene, secondo me il vero errore, quello che ingenera il dramma, è quello della protagonista all'inizio: accetta di sposare un uomo sotto ricatto e senza il minimo amore, accetta cioè un compromesso in un ambito che non ne permette. Era giusto che suo padre si facesse qualche anno di galera, perché in fondo l'aveva fatta grossa. Il fidanzato, siccome l'amava veramente, l'avrebbe sposata comunque. Infatti con quel matrimonio la donna si caccia in un guaio che per poco non la ingoia del tutto.
A confronto con i melodrammi di Matarazzo le moderne fiction per la TV fanno solo pena, o ridere.
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