Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Matarazzo ha fatto centro anche questa volta, naturalmente le armi di trama a disposizione sono sempre le stesse e mixate in una maniera leggermente diversa e con la difficoltà di avere un un'interprete come la Pampanini, certamente spinta dalla produzione, con cui ha dovuto fare i conti diverse volte, e tagliando molte scene di primi piani improponibili per l'espressione mancante o esagerata da varietà di terzo ordine, certo c'è il doppiaggio, ma in certe scene non basta neanche quello, dato che la voce non dice molto con il volto. Con la Sanson il discorso fu diverso, le sue espressioni, erano molto vicino alla volontà di storia e del regista, qui siamo lontani mille miglia. Malgrado questo il film va avanti con il ritmo giusto a cui il regista, grande maestro di genere, ci ha abituato e la tensione sentimentale e melodrammatica vince su tutto il campo. Gruppo di sceneggiatori di ottima fama e buon futuro accompagnano la regia.
Una storia forte che spinge da più parti, ma che sceneggiatura e regia plasmano alla perfezione.
Una scomemsa vinta e ancora una volta dimostra le sue capacità di genere
Scelta legata alla facilità del momento di attaccarsi a certi personaggi, ma le qualità di attrice sonoa dir poco scarse.
E' bravo su tutto il campo, il suo personaggio regge benissimo e da qui si notano le doti
Grande attore di teatro a suo agio in un personaggio"cattivo"
I suoi esordi italiani erano spesso su questa linea di caratterizzazioni, ma la bravura è sempre presente.
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