Regia di Robert Siodmak vedi scheda film
Biografia in tempo reale (quasi 140 minuti) del generale Custer. Anzi, biografia romanzata in tempo reale. Troppo lungo, il film del glorioso Siodmak e del bravo Shaw mostra bene le contraddizioni di George Armstrong Custer, soldato tentato allo stesso tempo dall'azione militare e dalla carriera politica, considerato dai politici un eroe, ma dagli stessi tenuto a bada come un piantagrane. Una delle pecche principali del film è mostrare, nel finale, il generale Custer quasi come un difensore degli indiani, contro i cattivi politicanti di Washington. Il regista sembra quasi sminuire, alla fin fine, gli errori militari del generale, e perfino dei suoi più stretti collaboratori, il temerario maggiore Reno e il più prudente capitano Benteen. In conclusione, Custer sembra quasi immolarsi di fronte all'avanzata di un diverso e nuovo modello di strategia bellica, basato sulle macchine automatiche corazzate d'acciaio. Forse, la frase più importante del film è quella detta da Custer al capo indiano, quando gli ricorda che gli indiani sono destinati a soccombere di fronte ai bianchi, che rappresentano un'etnia più forte e sviluppata della loro, così come i Cheyenne avevano conquistati quelle terre ad altri popoli, sterminati in quanto più deboli di loro.
"Custer, eroe del West" è un film che si annunciava interessante, anche perché era tra i primi a promettere una revisione sul mito dell'eroe, ma che, in definitiva, è abbastanza deludente. (3 luglio 2007)
Ottima la prova di Robert Ryan - che ritroveremo a dare la caccia al mucchio selvaggio - nella parte del soldato disertore.
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