Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film
Grande esordio di un maestro di cinema Peter Bogdanovich
Grandioso esordio nel 1967 di Peter Bogdanovich nel cinema, geniale come Steven Spielberg in Duel, film a basso costo, ma ad alta resa, puro cinema di genere, essenziale, crudo ed emotivamente coinvolgente. Dopo aver ucciso, senza motivo, ma seguendo i suoi istinti, la moglie, la madre ed il fratello, Bobby Thompson/ Tom O’Kelly un reduce del Vietnam, preso dai suoi bassi istinti e dalle voci maligne nella sua mente, viene colto da inspiegabile razionalmente furia omicida, prima su un gasometro, che da sulla strada, dove con una carabina spara sui bersagli in macchina, poi non contento non pago, si dirige verso un Drive in, dove incrociera’ la sua vicenda con Byron Orlock/Boris Karloff, grande attore di film horror al termine della sua carriera invitato come ospite al Drive in dove viene proiettato un suo film. Tra i due ci sarà una feroce e sanguinosa resa dei conti, ne uscirà vincente anziano attore, mentre rimarrà ferita sua segreteria la dolce Nancy Husueh nel ruolo di Jenny, prima di essere catturato il cecchino uccidera’molti innocenti. Feroce satira su di un paese dove la libera circolazione delle armi, produce mostri, lo illustro’in un film simile Larry Peerce, nel meraviglioso Panico allo stadio sullo stesso tema.film scarno, privo di colonna sonora, con una grande fotografia di Laszlo Kovacs, scenografia e costumi di Polly Platt, diretto e montato da Peter Bogdanovich, un thriller veramente notevole, per essere un’opera prima 1 ora e 22 minuti che si seguono tutti di un fiato, tutte le scene sono importanti, nell’economia del film. Film disturbato e disturbante, con le due storie che si incrociano: la follia del cecchino e dall’altra la voglia di ritiro dalle scene del vecchio e stanco divo, che morì l’anno dopo purtroppo, film essenziale di pochi mezzi, che colpisce nel segno, film ancora buono, nonostante gli anni passati, come Duel non invecchia, anzi migliora, distribuiti entrambi da Paramount. Nota finale su Peter Bogdanovich, ottimo regista, tra l’altro de L’ultimo spettacolo e Paper Moon due film in bn, splendidi, la sua vita e la sua carriera fu stravolta da Dorothy Stratten, giovane attrice che fu diretta da lui nel film: E tutti risero, sul set si innamorò della ragazza, purtroppo il marito di allora, pazzo di gelosia la uccise. Da quel momento la carriera di Bogdanovich ebbe una flessione qualitativa, le vicende personali influenzarono le sue opere successive. Bob Fosse su questa macabra vicenda diresse un Film: Star 80, con Eric Roberts e Mariel Hemingway nel ruolo di Dorothy Stratten. Queste miei righe sono dedicate a questa povera ragazza, colpevole solo di essersi innamorata.
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