Regia di Armando W. Tamburella vedi scheda film
Prodottino firmato Vittorio Metz cucito addosso alla star del momento, la ventenne Mina: fascinosa, voce eccezionale, volto telegenico. Ma al cinema non funziona così: lo sconclusionato insieme di sketch di cui la storia si compone, alla lunga ragionevolmente stanca; per di più la salva di battutine messe in bocca ai numerosi comici (Carlo Croccolo, Aroldo Tieri, Luigi Pavese, Enrico Viarisio, Luigi - Gigi - Reder, Tiberio Murgia) non è granchè brillante e la trama stessa della pellicola è davvero risibile. Didi Perego e un'altra accoppiata di fenomeni canori del momento, quella formata da Peppino Di Capri e Arturo Testa, completano il cast; fotografia di Anchise Brizzi e montaggio di Otello Colangeli, professionisti 'prestati' a un sottoprodotto non molto riuscito. Si sta per inaugurare l'era dei musicarelli propriamente detti e questo Mina... fuori la guardia può in realtà già annoverarsi nel filone; fra le altre interpretazioni, Mina canta Le mille bolle blu (probabilmente il momento più alto di tutto il lavoro) e Peppino Di Capri Voce 'e notte. I fratelli Paolo e Armando Tamburella diedero il loro (esiguo) contributo al cinema italiano nel quindicennio che intercorre fra la fine della seconda guerra mondiale ai primi anni Sessanta: qui siamo ormai agli sgoccioli. 2/10.
Un cantantino-soldato si innamora di una ragazza che... odia i cantanti. Doppio equivoco: lei non sa che lui è un cantante, entrambi ignorano le doti canore di lei. Che ovviamente non tardano a rivelarsi.
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