Regia di Piero Tellini vedi scheda film
Un siciliano sfaccendato a Roma fa il palo a una banda di amici malviventi. Per evitare la galera si inventa un improbabile corteggiamento: la sera della rapina, sostiene, si trovava nel tal posto per amore di una cameriera. I problemi sorgono quando non solo la polizia, ma anche la ragazza gli crede, dando vita alle gelosia di un'altra donna.
Pochi e modestissimi: i film diretti da Piero Tellini sono stati solamente due e di fattura decisamente mediocre; questo Nel blu dipinto di blu è il secondo e non è migliore, nè peggiore del precedente Prima di sera, commediola stantia uscita nel 1954. Meglio ricordare il Nostro come sceneggiatore di tanti titoli di ben maggiore levatura (fra gli altri per Zampa, Monicelli, Eduardo) e considerare la sua breve parentesi registica un tentativo maldestro di innovare, ampliare la propria carriera. Nel blu dipinto di blu è un protomusicarello fra i tanti di quell'epoca: film basati su una o più canzoni, nei quali la trama passa in secondo piano rispetto alle ragioni promozionali delle case discografiche. Com'è ovvio il protagonista è Domenico Modugno e la sceneggiatura di Tellini-Ettore Scola-Cesare Zavattini spreca tre ottimi crediti di scrittura per riproporre il solito polpettone di poveri personaggetti tutto cuore, situazioni banali a iosa e tarallucci e vino immancabili in conclusione. Vittorio De Sica è l'altro grande nome sul cartellone, ma nei ruoli minori non mancano comprimari di tutto rispetto: Riccardo Garrone, Carlo Taranto, Giovanna Ralli e, in quel periodo attivo anche come attore, il paroliere Franco Migliacci, coautore per Modugno, Gianni Morandi e tanti altri. Operina poco avvincente confezionata senza guardare troppo ai dettagli: eppure il brano che le dà il titolo diventerà il cavallo di battaglia per eccellenza del cantante, nonchè uno dei più noti brani italiani sul pianeta. 3/10.
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