Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Il giornalista Cesare reincontra Maria al commissariato: lui è lì in cerca di notizie, lei perché arrestata per prostituzione. Anni prima, durante la guerra, la ragazza aveva aiutato Cesare, perciò lui ricambia facendola rilasciare e inserire in una casa di redenzione. Ma ogni tentativo fatto per farle abbandonare la strada sembra inutile.
È una storia totalmente aderente ai canoni imposti dalla forte censura di regime in atto all'epoca, cioè nel corso della seconda guerra mondiale in Italia; Stasera niente di nuovo, al di là del titolo insignificante e persino scoraggiante la visione, è un corposo melodramma in cui sventure e sciagure la fanno da padrone, risultando al centro dell'attenzione nel copione prima ancora dei personaggi stessi. A proposito del copione, tutto ciò che si sa dai titoli di testa della pellicola è che il soggetto è firmato da Mario e Luciano Mattoli; per quest'ultimo si tratta di un unicum, la sua prima e ultima presenza nel mondo del cinema, se si esclude naturalmente l'ovvio ritorno come soggettista con il remake L'ultimo amante diretto una dozzina d'anni più tardi dallo stesso regista. Per quanto riguarda la sceneggiatura, il solitamente attendibile Imdb.com concorda con Wikipedia nell'attribuirla al già citato duo e a un'altra coppia di tutto rispetto: Aldo de Benedetti e Marcello Marchesi (!). Nonostante il buon dispiegamento di interpreti noti e dotati (Alida Valli, Carlo Ninchi, Giuditta Rissone, Tino Scotti, Antonio Gandusio, Tina Lattanzi), come si diceva, ciò che maggiormente brilla in questo lavoro è la morale ultraconformista e cristianeggiante al limite dell'integralismo: la protagonista, in quanto 'donna di strada', non può redimersi nonostante i suoi stessi sforzi, e quindi non è in alcun modo salvabile. Il fascismo, d'altro canto, imponeva questo tipo di storie e Mattoli aveva compreso talmente bene la lezione censoria che in quello stesso anno licenziava ben sei titoli per il grande schermo. 3,5/10.
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