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Gole ruggenti

Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film

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La recensione su Gole ruggenti

di mmciak
2 stelle

"Gole ruggenti" diretto nel 1992
da Pier Francesco Pingitore,
devo dire che fa parte degli
inguardabili del regista.

La storia si svolge durante le prove
nel Festival della Canzone e
racconta che il conduttore Paolo Galli,
incaricato di presentare,è costantemente
sull'orlo di una crisi di nervi,
tra problemi familiari e lavorativi,
dove si intrecciano intrallazzi politici e
cantanti raccomandati,
vallette e presentatrici con amanti,
capricci delle primedonne e strani giochi di potere
del produttore esecutivo Panebianco.

Il Film prodotto dalla Maura International Film
e distribuita (coraggiosamente...) dalla Penta,
è uno degli undici lavori della collaborazione
tra Pippo Franco e Castellacci e Pingitore,
andata avanti fino al 2007 (!) insieme
al "bagagnino" in Tv,infatti è
presente tutto il Clan.

Insomma Pingitore,noto macellaio,
cerca di fare satira politica e la parodia
del nostro paese non riuscendoci,
e cadendo sul volgare molte volte.

Questa volta il regista vuole fare questo,
argomentando sugli intrallazzi del
Festival di Sanremo,e infatti intorno a
questo ci sono tormentoni come
ad esempio:"Con Panebianco..non c'è problema!"
oppure "Io me ne vado!",ma il problema
e che davvero non si ride in tutto il complesso,
poi la sua regia è a livello amatoriale come
tutta la sceneggiatura che ha dei vuoti
narrativi imbarazzanti.

Infatti essendo incapace alla regia,
durante la visione pensi che a Pingitore non gli
avevano detto che stavano girando un Film
perché è talmente amatoriale e approssimativo,
che sembra di essere in Tv a vedere "bagagnino",
dove c'è Pamela Prati che fa la primadonna e interpreta
la stupida Alida Spada,con l'apparizione di Valeria Marini,
che avrebbe preso il suo posto subito dopo in Tv.

All'epoca Pippo Franco faceva molto
Cinema,e interpretava sempre la parte
dello sfigato,anche se qui cambia e fa
il ruolo del conduttore del Festival che è
sempre nervoso sulle raccomandazioni
e gli intrecci politici,gli scandali e le
tangenti con il pilotaggio della classifica
finale comandata dai discografiche,se questa
collaborazione andava avanti vuol dire che
andavano bene agli incassi,ma questo
come altri,si fa fatica a seguire.

Poi bisogna dire che l'Attore ogni tanto
si staccava da Pingitore e raramente
interpretava Film guardabili,forse
il suo più gradevole è "Il Ficcanaso".

Ma però ci si accorge che ci si trova davanti
a un guazzabuglio senza ne capo ne coda,
molto approssimativo e con episodi
appiccicati con lo sputo e Attori di
grosso calibro che sembrano
arrivati lì per caso.

Naturalmente Pingitore vuol fare
una satira nel nostro Paese e allora
e tutto verso l'estremo e sopra le righe,
e vuol fare una critica alla situazione Italiana
e politica di allora,che era scoppiata da
poco "Mani pulite" e allora lo scandalo tangenti
era all'apice,e vuole farlo in chiave
di farsa,ma non riesce rendendosi ridicolo
e utilizzando la parolaccia per fare ridere.

La scena che rimane impressa è quella della
conferenza stampa dove si è scoperto che
la canzone di Pat Rubino non è inedita,
e comincia un parapiglia fino a che
lei si mette a cantare sul tavolo
e si spoglia,facendo gridare allo
scandalo,ed è interpretata da
Jo Squillo.

Poi Pingitore riesce a sprecare il Cast,
non nuovo a questo,è questa volta
le vittime designate sono:

Leo Gullotta-Giacomo Battaglia-Stefano Antonucci-
Gianfranco Barra-Alex Partexano-Pier Maria Cecchini-
Manlio Dovì-la piccola Morgana-
Alessandro Aiesi-Massimo Guelfi-
Freddy Copertone-Gianni Giannini-
Tony Tammaro-Martufello-Maurizio Mattioli-
Mita Medici-Sabrina Marciano-Russel Russell-
Toni Ucci-Paolo Giusti-Flavio Insinna-
Gabriele Cirilli-Massimo Olcese-
Luigi Miseferi e curiosamente
Antonello Piroso nel ruolo del
giornalista Pezza,amante della
Spada,che praticamente più avanti
divenne direttore del TG7.

In conclusione un filmaccio inguardabile
con una comicità di bassa lega,
dove Pingitore gira a livello amatoriale
si conferma macellaio del nostro Cinema,
che vuole fare critica sociale con
la satira politica dell'Italia mettendo
il Festival di Sanremo e non riesce,
crea solo qualcosa di sfilacciato,approssimativo
e senza un minimo di logica,con
comicità televisiva e pecoreccia
e vuoti di sceneggiatura dove il tutto
sprofonda nel marasma generale,
e ti chiedi come si potevano realizzare
cose del genere;e non vedi l'ora
che arrivano i titoli di coda,per tirare
un sospiro di sollievo e con la consapevolezza
di aver perso tempo.

Il mio voto: 1.

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