Licenziato dalla società mineraria per la quale lavorava, Luciano si reca a Milano deciso a farne saltare la sede. Qui incontra Anna e va a vivere con lei. Rivelatosi un geniale pubblicitario, viene riassunto dalla stessa società dove era precedentemene impiegato. I suoi propositi di vendetta sono ormai dimenticati e così la moglie e il figlio lasciati in provincia.
Note
La carica di graffiante satira del romanzo omonimo di Luciano Bianciardi da cui il film è tratto, diventa lo spunto per una commedia all'italiana più amara e feroce delle altre, ambientata in una Milano paranoica e interpretata da un grande Tognazzi.
Critica sociale nella Milano del boom economico. Tutti dovranno piegarsi ai cambiamenti, e un grande Tognazzi intellettuale lo fa a malincuore. Non é la solita commedia scanzonata all italiana del periodo.
Meglio affrontare il mostro in campo aperto con la prospettiva di farsi rompere le ossa o da dentro nell'oppio delle sue viscere odorose di sangue? Si.
Da premiare il coraggio di Lizzani di mettere in scena un testo difficile e tutt'oggi poco frequentato come quello di Bianciardi. Un'impresa anche difficile, ma risolta dal regista romano meglio che in altri instant-movie.
* * * * ¼ - 8 ½
La vita facile.
Romanzo di una strage rinnovata, rinviata e poi ininterrotta.
Brutalismo, (ir)razionalismo, neoliberty: l'avanzato inizio della fine : da questo PdV,
la Torre Velasca
('57-'58, cemento armato e mattoni, e.n.rogers, milano calibro 9 / f.di leo)
più che il Pirellone
('60-'61, calcestruzzo armato e… leggi tutto
Un film controverso, forse troppo frammentato ma comunque interessante, con un ottimo Tognazzi nella parte di un modesto bibliotecario di provincia che parte per il capoluogo meneghino con l'obiettivo di distruggere la sede del gruppo minerario per cui ha lavorato e che, oltre ad averlo licenziato,si è macchiato anche della morte in un incidente di 47 minatori.Tuttavia, ammaliato e… leggi tutto
“La vita agra” racconta l’evoluzione di un emigrante, da emarginato con intenti dinamitardi a patetico teorico della pubblicità. La prima parte descrive gli esordi incerti di una lotta politica ancora indecisa tra ideologia e azione, tra provocazione e insurrezione, e pare voler individuare il germe della rivoluzione a venire in una sorta di contaminazione intellettuale dello spirito… leggi tutto
L'intellettuale Luciano Bianchi è un ex-dipendente della società mineraria CIS. A seguito del suo licenziamento, avvenuto quasi contemporaneamente ad una strage di minatori causata da una condotta dolosamente omissiva dell'azienda proprietaria dell'impianto estrattivo, si reca a Milano, con l'intenzione di far esplodere il grattacielo sede della società. L'uomo, originario…
Ho commesso l'errore (non che sia la prima volta) di vedere il film prima di leggere il libro di Bianciardi. Il film interessante e complessivamente fedele alla vicenda, sebbene si sviluppi in finale che chiosa in modo più cinematografico (e un po' consolatorio nella sua condanna allo stato di cose) la vicenda del protagonista; Tognazzi è un interprete superbo e peraltro…
Grosseto, 14 dicembre 1922 – Milano, 14 novembre 1971
"Non guardate i film, fateveli raccontare." (parafrasi di una "cit. & sic!" sui libri.)
E va bene, 100 di questi giorni no, m'almeno…
Luciano Bianchi arriva a Milano con l’intenzione di far saltare in aria un grattacielo, sede di una società mineraria, per vendicare i 43 compagni morti in un incidente sul lavoro; ma piano piano si lascia fagocitare dal sottobosco dell’industria culturale, prima come redattore di rivista, poi come traduttore, infine come pubblicitario. Dal romanzo di Luciano Bianciardi (con…
Scavare il Pieno, Scolpire il Vuoto: il Biancore della Rena: Nitrato d'Argento, Polvere di Marmo: Dettagli e Venature: Homo Faber, Cantiere Aperto.
Cos'è una Cattedrale? Poggia, cresce, sostiene…
Un film controverso, forse troppo frammentato ma comunque interessante, con un ottimo Tognazzi nella parte di un modesto bibliotecario di provincia che parte per il capoluogo meneghino con l'obiettivo di distruggere la sede del gruppo minerario per cui ha lavorato e che, oltre ad averlo licenziato,si è macchiato anche della morte in un incidente di 47 minatori.Tuttavia, ammaliato e…
Ugo Tognazzi se ne va a Milano per far saltare in aria un'azienda che l'ha licenziato. Qui trova una donna e va a vivere con lei lasciando la famiglia originaria. Poi viene assunto di nuovo dall'azienda che l'aveva licenziato e perdona tutto.
La vita agra è una graffiante ed intelligente satira che ancora oggi fa presa ed effetto. E' una commedia amarissima sulla società italiana…
Il libro omonimo, da cui è tratto, di Luciano Biancardi, è abbastanza ostico, anche se formalmente elegante.Lizzani invece sfronda nel film la sua parte più retorica e ampollosa, allestendo una confezione più scorrevole e firmando forse uno dei suoi lavori migliori.La fabbrica dove Luciano lavora, lo licenzia e…
Dalla provincia alla grande città, con l'intento di dare un colpo letale alla grande industria, per via della voglia di vendicare un amico, ed in contemporanea, di dare una "lezione" al grande Capitale, per un professore dalle idee anarchiche. "La vita agra" è il titolo più celebre di Luciano Bianciardi, uscito nel 1962, e dopo soli due anni, Carlo Lizzani ne girò la…
« Se mi vede Cecchi, sono fritto » è un libriccino, un librettino, un libercolo, un libraccolo, un libertucolo, insomma : un carteggio con apparato critico. Quel che almeno in parte sarebbe dovuto…
New York, 5 settembre 1882. Molti storici fanno riferimento a questa data come la prima vera manifestazione popolare che rivendicasse i diritti dei lavoratori. Solo in seguito, la data scelta per l'annuale ricorrenza…
Se nella vita non hai coraggio è meglio che la mattina resti a letto e ti fai mantenere dai genitori. Io i genitori li avevo persi, ma il coraggio no.… segue
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Commenti (8) vedi tutti
Bianciardi!
leggi la recensione completa di mckCritica sociale nella Milano del boom economico. Tutti dovranno piegarsi ai cambiamenti, e un grande Tognazzi intellettuale lo fa a malincuore. Non é la solita commedia scanzonata all italiana del periodo.
commento di MaurisurfGraffiante satira che ancora oggi funziona.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiOttimo Lizzani
leggi la recensione completa di Furetto60Purtoppo del bellissimo romanzo di Bianciardi questo film ha giusto il titolo e poco altro.
commento di Winnie dei poohMeglio affrontare il mostro in campo aperto con la prospettiva di farsi rompere le ossa o da dentro nell'oppio delle sue viscere odorose di sangue? Si.
commento di michelUna bella commedia all'italiana con un grande Tognazzi
commento di antonio de curtisDa premiare il coraggio di Lizzani di mettere in scena un testo difficile e tutt'oggi poco frequentato come quello di Bianciardi. Un'impresa anche difficile, ma risolta dal regista romano meglio che in altri instant-movie.
commento di sasso67