Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Film ingiustamente trascurato e sottovalutato. In anticipo sui tempi è un melodramma sofferto che ragiona molto sul senso di oppressione delle libertà sentimentali ingabbiate dalle regole scritte e non scritte della società.
Un melodramma doloroso e malinconico in anticipo sui tempi (Fassbinder sulle stesse tematiche ci costruirà una carriera). Colpisce il senso d'intimità nel cercare all'interno dei piccoli gesti delle attrazioni una bussola dei sentimenti, un faro in cui condurre l'opera persa fra le gabbie sociali dei costumi e della discriminazione. E sì, De Santis e i suoi collaboratori puntano alto, perché pedinando 'Zavattinianamente' la protagonista e imponendo la sua figura (intuizione perfetta, sfruttando l'appeal estetico/erotico della Pampanini) al centro di un vortice nel quale lei è spudoratamente vittima, chiedono allo spettatore non solo una partecipazione prevedibile al proseguimento degli eventi, ma anche un'analisi dolente e senza ipocrisie della realtà. Anna soffre per la propria bellezza, è prigioniera della propria bellezza: ma questo è un ossimoro per arrivare alla condizione/emancipazione delle donne. Fra strazianti arpeggi di serenate e irresistibili flash di vita popolare partenopea si consuma l'ineluttabile dramma, senza mai appesantirsi pur scrollandosi di dosso piano piano l'ironia iniziale per una conclusione composta, dura, empatica. Il pessimismo domina, però come spesso accade nel regista la chiusura racchiude molto del messaggio autoriale e in questa storia il cerchio narrativo, uguale dal capo alla coda, non fa altro che sottolineare una nuova fase della vita di Anna, un rilancio, una consapevolezza, una nuova Anna! Sentito e all'apparenza trascurabile, Un Marito per Anna Zaccheo è uno dei titoli di De Santis da rivalutare e da riconsiderare nel contesto del cinema italiano neorealista o post-neorealista che sia.
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