Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
È il film con il quale De Santis sancì la sua uscita ufficiale dal neorealismo. A livello critico, Un marito per Anna Zaccheo fu considerato un romanzetto d'appendice, squalificato dalla presenza di un'interprete da cinema di Serie B come la Pampanini. Peraltro, anche la partecipazione di Nazzari rimanda ai drammi strappalacrime di Matarazzo (del 1952, solo per fare un esempio, è I figli di nessuno) ed epigoni vari. Ad avvalorare questo tipo d'interpretazione contribuisce l'ambientazione partenopea, più consona alla sceneggiata (esplicitamente citata) che al dramma sociale. E tuttavia la collaborazione di personaggi come Zavattini ed Elio Petri alla sceneggiatura garantisce un'ambientazione credibile e non totalmente sganciata dalla realtà del tempo, e che non annichilisce del tutto le ambizioni dell'opera diretta dal regista di Caccia tragica e Riso amaro.
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