Regia di Steno, Mario Monicelli vedi scheda film
È un buon film, contenente in nuce diversi temi di critica (se non di satira) sociale, che saranno meglio sviluppati da Monicelli (il quale lo diresse da solo, nonostante il doppio nome in calce alla regia) nelle sue successive commedie all'italiana. Il filo "giallo", che si appunta sulla scomparsa di una collana, è un flebile pretesto per descrivere l'ipocrisia del bel mondo romano agli inizi degli anni Cinquanta, quella che sarà affrescata, di lì a qualche anno, da Fellini nella Dolce vita.
Si ride poco o niente, l'umore è aspro e il finale, nero e punitivo, conclude un'opera che sembra più nelle corde di Germi che non di Monicelli.
Bravo, a lasciare la regia nelle mani di Monicelli, mentre lui dirigeva, ancora cofirmandolo, Totò e le donne.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta