Regia di Vittorio Sala vedi scheda film
Le solite spie russe contendono ai cinesi una preziosa formula ritrovata da uno scienziato americano. Ma quest'ultimo è morto e l'unica persona in grado di svelarla è sua figlia, che è nel mirino del controspionaggio internazionale grazie a un particolare, sofisticato espediente: una telecamera nascosta - a sua insaputa - nell'occhio del colonnello americano che protegge la ragazza.
Complotti, minacce, doppi giochi, spie in incognito e tecnologie futuristiche già un passo oltre la fantascienza: c'è tanto di James Bond negli spionistici all'italiana, ma è tutto talmente tirato via, realizzato con pochi mezzi e ancor meno idee, che più che un'imitazione di 007, Berlino - Appuntamento per le spie ne sembra a tratti una parodia. La trovata centrale della sceneggiatura di Adriano Baracco, Adriano Bolzoni e Romano Ferrara (da un soggetto di Lucio Marcuzzo) è una boutade perfino eccessiva: a un colonnello americano viene impiantata, a sua insaputa, una microtelecamera in un occhio, grazie alla quale gli agenti segreti nemici vengono a conoscenza dei segreti statunitensi. Il resto della storia è azione, avventura, buoni sentimenti di fondo e un pizzico di esotismo, con una fetta di riprese ambientate in medio oriente; nel cast spiccano i nomi di Gastone Moschin e Brett Halsey, ma sono presenti anche Tania Beryl, Dana Andrews e George Wang. Quantomeno ci sono le musiche di Riz Ortolani. Vittorio Sala all'epoca girava tutto ciò che gli veniva richiesto di girare; fra commedie, film vacanzieri, spy story e via dicendo, il Nostro licenzia 8 pellicole nel solo periodo 1962-1967. Tutti lavori dalle simili pretese: alimentari, sostanzialmente, e nient'altro. Titolo alternativo del film, fors'anche più appropriato: Operazione Polifemo. 2,5/10.
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