Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Un criminale appena scarcerato e un evaso si incontrano per caso e progettano di rapinare una gioielleria con l’aiuto di un ex poliziotto alcolizzato ma tiratore infallibile. Polar di ordinaria amministrazione, diretto da Melville con la consueta abilità ma senza guizzi. Promette bene la prima mezz’ora, con le storie di Delon e Volonté che procedono parallele assecondando la suggestiva didascalia iniziale (“Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere loro qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse. Ma al giorno stabilito, ineluttabilmente, essi si ritroveranno in questo cerchio rosso”, da cui il titolo originale Le cercle rouge); poi, quando la coppia è formata, il film si incanala su binari più convenzionali. Estremamente minuziosa la descrizione del colpo, e viceversa lacunosa la definizione dei personaggi: a volte è un bene (la ex di Delon che compare in un’unica scena, senza pronunciare una battuta, e viene ridotta a una fotografia buttata nella spazzatura), a volte meno (quali sono i fantasmi che perseguitano Montand? troppo facile sbrigarsela con una scena onirica). Bel ruolo (il suo ultimo) per Bourvil, sbirro tranquillo e tenace.
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