Espandi menu
cerca
I senza nome

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

Recensioni

L'autore

GIMON 82

GIMON 82

Iscritto dal 7 marzo 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 107
  • Post -
  • Recensioni 467
  • Playlist 23
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I senza nome

di GIMON 82
10 stelle

L'essenza del destino si compie nel "Le Cercle Rouge" (il  cerchio rosso).Melville si rifa' a Buddha nel trasferire la  sua filosofia sulla vita.Solitudine,antieroismo e destino amaro si miscelano in tre esistenze,destini dettati dall'ineluttabilita'  esercitata dal filo illogico e irrazionale.Non esiste riscatto,ne espiazione per gli antieroi di Melville.Esiste invece un ordine supremo,aldila' dei programmi di un  furto o nello scampare ad una giustizia terrena.Vi è un fondo di amarezza nell'animo dei protagonisti,impalpabile in  Corey e Genco,quanto visibile nei demoni interiori di Jansen.Corey,Genco e Jansen tre uomini divisi nel corpo,uniti nell'animo.I primi due sono  criminali in debito col passato e il presente,animali in fuga o galeotti alla ricerca del tempo perduto.Jansen è invece un poliziotto in pensione,tiratore scelto,"amico" della bottiglia di whisky e dei fantasmi dell'animo.

 

Poi vi è una lussuosa gioielleria,un "Eldorado" del crimine.Un salone del luccichio da svaligiare,secondo i piani di una guardia penitenziaria.Corey coinvolge nel colpo dapprima Genco e poi Jansen.La lussuosa gioielleria diverra' manifesto di destini amari.Il fato del "Cerchio rosso" zen si chiudera' per un colpo strabiliante,dove connivenze,inganni e tradimenti compiranno il loro dovere.E' maestoso il cinema di Melville,cinema "polar," chiamato "volgarmente" di "genere.Ma c'è molto di piu' dei furti,inseguimenti ed uccisioni.Vi è la filosofia esistenziale di un maestro "conservatore",mentore d'un cinema puro e diretto.I "Senza nome" del titolo italiano racchiudono l'emblema d'uno spaccato cinematografico passato.Un archetipo potente dei film di rapina alla Michael Mann di 25 anni dopo.Delon,Volontè , Montand e l'eccezionale ispettore Bourvil.

 

Cast superbo, di solitudini esteriori,rappresentate in dialoghi secchi e scarni.Parlano poco i "Senza nome" di Melville,sono uomini "D'onore" come Genco,un Volontè inedito nei panni d'un bandito d'altri tempi.Genco che scoperto l'inganno dell'ispettore Bourvil non gli fa sparare da Corey,ma fugge via,segno tangibile del distintivo "d'onore" che "rispetta" lo sbirro.Melville regala quasi un opera testamentaria,un film dotato d'un magnetismo straordinario,in riprese e personaggi dal tocco romantico e malinconico. Il cinema di Melville non è crimine puro da intrattenimento,ma è parte di una discesa nell'animo,sul significato profondo dell'esistenza.La trasposizione del maestro francese avviene qui in corpi e visi di attori magnetici,in contesti bui e polverosi,pregni d'un lirismo decadente.Opera esemplare di cinematografia allo stato puro,nel disegnare azioni,personaggi ed emozioni.L'emozionalita' seppur implosa nei silenzi dei personaggi,è tangibile in ogni loro azione.

Pura maestria quella della regia,palesemente ancorata ad un passato da celluloide oramai scomparso.Personaggi d'appendice che s'incontrano e miscelano nelle malefatte,antieroi rigorosamente perdenti ma inevitabilmente carismatici."Le cercle rouge" è un film straordinario,un caposaldo imprescindibile ed imperdibile,padre putativo dei film di Mann o di Jarmusch.La versione italiana è pero' indegnamente tagliata di una ventina di minuti.Quasi un "furto" proibito ai danni di tre banditi romantici,malinconici e perdenti nati......

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati