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Distretto 13: le brigate della morte

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Distretto 13: le brigate della morte

di mm40
7 stelle

Los Angeles, una gang di assassini senza scrupoli imperversa in città. Quando, all'interno di un regolamento di conti, viene colpita a morte anche una bambina innocente, il padre della piccola reagisce uccidendo uno dei criminali. A quel punto la gang prende di mira l'uomo, che si rifugia all'interno del distretto di polizia 13, dove il luogotenente Bishop è appena entrato in servizio e ha già le sue grane con tre detenuti pericolosissimi rinchiusi in cella.


Al di là del sottotitolo italiano, fin troppo generico e banale (Le brigate della morte), Distretto 13 è un'opera significativa e memorabile per più motivi, nonché il secondo lungometraggio girato da John Carpenter – dopo Dark star del 1974. È qui, con questo lavoro di assoluto culto, che comincia infatti la vera e propria leggenda di un cineasta in grado di generare tensione, paura, emozioni con pochi mezzi (e relativo budget), senza sfoderare grandi nomi nel cast artistico e basando le sue opere essenzialmente su ritmo, suspence, colpi di scena e un pizzico di humour. Quella di Distretto 13 è una storia claustrofobica e ansiogena che lo stesso regista scrive in solitaria, mettendo insieme i vari elementi della trama (i galeotti, la gang criminale, il luogotenente che prende servizio nel distretto di polizia, il padre e la bambina) con una estrema cura per il dettaglio nel racconto, riuscendo così a coinvolgere lo spettatore sin dalla prima scena, per lasciarlo stordito dopo un turbine di azione, sangue, imprevisti di ogni genere al concludersi dell'ultima. Da apprezzare anche il sarcasmo di fondo che permea la storia, talvolta giustamente stilizzata (i cattivi che sono cattivi senza un preciso perché, per es.) fino a rendere la violenza quasi inoffensiva, tanto iperbolica è la dimostrazione che ne viene fatta (che poi è quanto accadrà anche nella celebre scena di scazzottate a oltranza di Essi vivono, girato da Carpenter nel 1988). Tra gli interpreti, tutti perfettamente in parte: Austin Stoker, Darwin Joston, Laurie Zimmer, Tony Burton, Martin West. 7,5/10.

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