Incuriosito dalla lettura di un romanzo che racconta di una storia d'amore passionale e folle di una pianista di Gand per un magistrato napoletano, lo sceneggiatore François si reca in Belgio per intervistare l'autrice. La donna sulle prime ritrosa, si lascia man mano andare, e descrive la storia come se stesse rivivendo dei suoi ricordi personali: ma qual é il confine tra la realtà e l'immaginazione? Pretenzioso ed ermetico, il film è però condotto con un certo rigore e con un cast di primissimo piano.
Film del 1983 con la "solita coppia" Gassman/Ardant ovviamente sempre bravi e rigorosi nelle Loro Interpretazioni in una Pellicola dai toni delicati e dai luoghi in visione : una Storia ben delineata ma che a volte pare troppo volersi specchiare su se stessa anche se alla fine non e' certamente ne' un mediocre Film ma neanche un qualcosa di cosi' godibile quindi direi che oscilla in un limbo di… leggi tutto
Uno dei cinque film che hanno visto incontrarsi Gassman e la Ardant, che curiosamente già in quello stesso anno girarono insieme La vita è un romanzo di Resnais (poi arriveranno i due lavori di Scola: La famiglia e La cena, nonchè Altro enigma dello stesso Gassman). Non è il migliore del mazzetto: Benvenuta pecca di prolissità e di un certo formalismo che mira… leggi tutto
Film del 1983 con la "solita coppia" Gassman/Ardant ovviamente sempre bravi e rigorosi nelle Loro Interpretazioni in una Pellicola dai toni delicati e dai luoghi in visione : una Storia ben delineata ma che a volte pare troppo volersi specchiare su se stessa anche se alla fine non e' certamente ne' un mediocre Film ma neanche un qualcosa di cosi' godibile quindi direi che oscilla in un limbo di…
Uno dei cinque film che hanno visto incontrarsi Gassman e la Ardant, che curiosamente già in quello stesso anno girarono insieme La vita è un romanzo di Resnais (poi arriveranno i due lavori di Scola: La famiglia e La cena, nonchè Altro enigma dello stesso Gassman). Non è il migliore del mazzetto: Benvenuta pecca di prolissità e di un certo formalismo che mira…
Un intellettualismo acceso compromette leggermente l'esito del film, che sarebbe altrimenti affascinante; quello che gioca male è la mancata comnistione fra il romanzo e la vicenda reale, che poi è il nodo vitale della storia e quindi del film; la scena finale dell'incontro a distanza, più pecepito che visto, rimane la migliore e la più significativa del film. Eppure il cast è formidabile…
Voto 6. Oltre che ermetico e pretenzioso, come opportunamente definito dalla redazione, è un film intellettualistico e noioso. Lo salvano la recitazione della sola Fanny Ardant (Gassman ci sfigura!) e le ambientazioni, sia a Milano che in Belgio. Buona la fotografia e indovinati alcuni dialoghi. Per chi ha voglia di riflettere.
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