Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Il 29enne Lizzani proveniva dalla critica cinematografica (in forte polemica con l'innocuo ed insulso cinema dei 'telefoni bianchi', marchio di fabbrica del regime fascista) e dalla politica, terreno nel quale si era già contraddistinto per un discreto impegno fra le file comuniste, anche durante la liberazione. Achtung! Banditi! nasce appunto coniugando queste due tipologie di esigenza, cioè quella di uno 'svecchiamento' del cinema italiano e quella di inserire un discorso storico e sociale all'interno dell'opera filmica, interpretata come un documento, frutto del contesto in cui ha origine, piuttosto che come un 'semplice' veicolo di emozioni destinato al mero intrattenimento. Lizzani era già stato impegnato in sceneggiature neorealiste, nonchè come aiuto regista di Rossellini in Germania anno zero, il che la dice lunga sulla scelta delle tematiche e delle prospettive artistiche e tecniche per questo suo primo lungometraggio a soggetto. A dirla tutta non siamo neppure di fronte ad una fra le vette del regista romano, che ha prodotto in quantità immane per oltre mezzo secolo (con sbalzi di qualità notevoli, va riconosciuto), ma è un'opera comunque discreta, che racconta una storia esemplare di uomini disperatamente pronti a tutto. Siamo solo all'esordio di Lizzani, ma già si possono comprendere le sue ottime capacità narrative, senza dimenticare che da qui in avanti l'impegno sociale sarà una costante pressochè fissa della sua carriera. Finanziato da una serie di addetti ai lavori (Sonego, Pirro, Mida e molti altri) con un'appositamente fondata Cooperativa Produttori Cinematografici, cui aderirono con sottoscrizione pubblica anche le cooperative dei tranvieri e dei portuali genovesi (città in cui la pellicola è girata ed ambientata) e singoli cittadini (ma anche comparse e tecnici che lavorarono nel film), Achtung! Banditi! riscosse un buon successo di pubblico nonostante una distribuzione quasi esclusivamente limitata al centro-nord Italia, aggiudicandosi anche il premio per la regia (1952) al festival ceco di Karlovy Vary/Karlsbad. Nel cast, un tris di nomi di buon impatto: Andrea Checchi, Gina Lollobrigida, Lamberto Maggiorani; in una particina anche il giovane Giuliano Montaldo. 6,5/10.
Un episodio della Resistenza. Un gruppo di partigiani combatte una sanguinosa battaglia contro i nazisti attorno ad una fabbrica, con l'aiuto degli operai.
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