Regia di Robert Altman vedi scheda film
Il secondo film di Altman mostra già una notevole maturità (il regista nel 1968 aveva già 43 anni), benché evidenzi parecchi difetti, dovuti probabilmente al fatto che la produzione intervenne pesantemente in fase di montaggio, sottraendo di fatto il film a chi l'aveva diretto per quattro quinti (le fasi sulla Luna furono girate da William Conrad). Ci sono parti figurativamente e anche narrativamente efficaci: la mia preferita è la breve sequenza dell'astronauta solo nella capsula quando comincia il countdown. "Conto alla rovescia" non è il classico film di fantascienza, ma un film che mette al centro dell'attenzione il rapporto di amicizia che rischia di incrinarsi per la rivalità professionale, ma che poi si rinsalda nel momento del bisogno, ma anche il rapporto con la moglie e con il figlio (non a casao alla fine è il topolino di gomma del figlio ad indicare all'astronauta la direzione giusta). Il film di Altman lancia anche un messaggio di amicizia verso il nemico storico dell'America durante la guerra fredda, tanto è vero che Lewis sulla Luna affianca alla bandiera a stelle e strisce quella rossa con la falce e il martello degli astronauti sovietici periti nell'allunaggio. Nonostante alcune inutili lungaggini e alcuni interpreti così così - a parte Duvall, Caan non è mai stato un grande attore, mentre le donne sono veramente giù di tono - "Conto alla rovescia" si fa guardare volentieri anche a quasi quarant'anni di distanza. Certo, non è il coevo "2001: Odissea nello spazio", ma nel gruppetto di film di argomento spaziale di buona lega ci sta con dignità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta