Regia di H. Bruce Humberstone vedi scheda film
E' uno stupefacente noir, compatto e serrato, con un bell'intreccio e molti degli elementi caratteristici del genere: il triangolo sentimentale, l'omicidio, la polizia, le passioni violente e distorte. Tra gli attori principali troviamo un giovane e bravo Victor Mature, che riesce ad essere veramente ambiguo e inafferrabile, il che contribuisce non poco al fatto che fino alla fine non si capisce chi sia l'assassino, cioè lui o un altro. Naturalmente il merito è anche dell'ottima sceneggiatura, che gestisce bene i molti personaggi (quasi tutti avrebbero un movente...), il procedere delle indagini della polizia, e offre dei buoni dialoghi. Davvero notevole la fotografia in un bianco e nero contrastato, che ci mostra una New York notturna, dove le luci illuminano poco ed abbonda l'oscurità. Anche gli interni sono sempre scuri, e le ombre - tutte ben calcolate - compiono interessanti effetti negli ambienti e sui volti dei personaggi. Mi è piaciuta molto la scena dell'interrogatorio del principale sospettato (Mature), con gli sbirri attorno a lui (tutti duri, con cappello e cicca in bocca) e la luce proveniente dalla lampada bassa e penzolante. Il poliziotto giustiziere, con lo sguardo obliquo e sprezzante, fa piuttosto paura. Colpisce anche il viscido portiere del palazzo.
Non è ai livelli di "Vertigine" o "La fiamma del peccato", ma di per sé è un film che secondo me non sbaglia un colpo, a cui non manca niente, che tiene per di più col fiato sospeso. Per questo gli concedo le cinque stellette.
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