Regia di Italo Zingarelli vedi scheda film
Cinque uomini compongono l'"esercito" capeggiato dall'Olandese, bandito che scorrazza per il Messico in cerca di fortuna. Starebbe anche per trovarla, con una rapina colossale, quando sulla strada del suo esercito si pone Esteban, rivoluzionario del luogo che converte il quintetto alla causa del pueblo.
Non è il classico spaghetti western dell'epoca, ma non è neppure tanto meglio a conti fatti; Un esercito di 5 uomini è piuttosto un prodottino commerciale abbastanza leggero e con qualche spunto interessante, ma niente di più. C'è Dario Argento dietro questa sceneggiatura e non sorprende il suo nome: è pur sempre un western (all'incirca) politico, ben distante dai consueti film di vendetta tutti sparatorie e lieto fine; ma le pretese di approfondimento sociale-civile lasciano il tempo che trovano a favore di una maggior godibilità della storia. Buoni gli interpreti, con un Bud Spencer che lascerebbe pensare (travisando) a una pellicola comica nello stile delle coeve realizzate in coppia con lo storico sodale Terence Hill: assolutamente no, qui Spencer è solo uno degli elementi di un cast variopinto e funzionante; fra gli altri attori si possono citare Peter Graves, Nino Castelnuovo, Giacomo Rossi Stuart, Claudio Gora, Daniela Giordano, Carlo Alighiero, James Daly e Tetsuro Tanba (fra i personaggi c'è anche un esotico samurai!). Italo Zingarelli non è propriamente un regista, ma un produttore - anche qui lo è - che di tanto in tanto di è ritrovato dietro la macchina da presa per qualche evenienza imprevista; Un esercito di 5 uomini è la sua prima regia e, sebbene 'scolastica' e senza troppe trovate, non sfigura nell'ambito di un prodotto destinato a un pubblico facile ad accontentarsi. Fra i suoi collaboratori tecnici vale la pena di ricordare Ennio Morricone (colonna sonora) ed Enzo Barboni (fotografia). 3,5/10.
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