Regia di Luis Garcia Berlanga vedi scheda film
Meraviglioso spaccato psicologico con un Manfredi ad altissimi livelli. Film da prendere ad esempio per chi lo considera ancora un attore di secondo piano. L'uomo e la (paura della) morte: si è detto tutto e il suo contrario, ma il punto di vista di un boia per forza, di un uomo che è costretto dalla legge a dare la morte a qualcun altro, è qualcosa di inquietante ed al tempo stesso affascinante. Soprattutto se attorno a lui tutti sembrano concordare sull'equità dell'uccisione arbitraria di un essere umano. Isbert è una spalla strepitosa quanto il protagonista Manfredi. Interessante come, in un soggetto tanto funebre e cupo, di morte si parli continuamente, ma si veda ben poco.
Lui becchino, lei figlia del boia. Si sposano, hanno un figlio e lui controvoglia (ma costretto dagli eventi) eredita il lavoro del suocero. Alla prima esecuzione prova ad opporsi in ogni modo, ma non può.
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