Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Uno dei migliori gialli che abbia mai visto...Inquietudine a go-go.
Dopo I TRE VOLTI DELLA PAURA, continuo a elogiare e a consigliarvi l'horror nostrano, con uno dei film di uno dei registi che avevo citato nella precedente recensione, Lucio Fulci, considerato uno dei maestri (cosa che non posso ancora affermare, visto che per adesso ho visto solo questo film). Tuttavia posso dire senza alcun indugio, che è una pellicola semplicemente MAGNETICA: la tensione è come sempre il punto forte, rafforzata soprattutto dal tema sonoro, che dà il titolo al film (è infatti composta da sette note che si sentono nel buio); la trama è molto carina e dimostra che non è il solito giallo/horror, ma una specie di prem...oh scusate, non vi voglio anticipare troppo...Vi descrivo solo la scena dopo i titoli di testa, tanto per darvi un'idea dell'originalità: vediamo la protagonista, Virginia, guidare una strada piena di gallerie, e sembra che appena entra in una di queste si trovi a disagio, quasi con una certa nausea; ma al terzo incominiciano a palesarsi nella sua mente vari oggetti, particolari e anche delle persone...Sarà una specie di esp? Ve lo lascio scoprire da soli...Inutile dire che Tarantino vi ha tratto molta ispirazione da questo film (uno dei temi di Kill Bill è proprio quello che ho citato prima, infatti avevo impressione di averlo già sentito...); ma si può notare anche nelle riprese: Fulci usa molto il primo piano sul viso che si avvicina tutto ad un tratto, e questo si può notare in DJANGO UNCHAINED, per esempio quando facciamo la conoscenza di Calvin Candie. Verso la metà del film vi sono dei momenti un pò noiosetti, ma d'altronde nulla è perfetto. Il vero talento del regista si può notare sul modo in cui conclude la storia. Peccato che questi film siano poco conosciuti al giorno d'oggi...
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