Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Sette note in nero è per Fulci il primo horror con venature sanguinolente (per quanto non ancora prettamente splatter, come in futuro il regista amerà fare); la parte finale della sua carriera consterà principalmente di opere del genere. Si tratta di una pellicola scritta con modesta cura da Fulci, Roberto Gianviti e Dardano Sacchetti il cui fulcro è un classico espediente del genere, cioè quello della visione premonitrice di un omicidio; la maniera in cui la suspence viene mantenuta fino alla fine è apprezzabile, anche se non mancano i cali di tensione e alcuni momenti (e dialoghi) scritti con una certa superficialità. Di sicuro non aiuta il cast, che vede attorno al navigato Gabriele Ferzetti e agli accettabili Gianni Garko e Jennifer O'Neill una serie di comprimari discutibili, fra i quali senz'altro spicca l'aficionado del cinema di genere italiano Marc Porel (dalla recitazione sempre ben poco espressiva) e, in ruoli laterali, troviamo anche Jenny Tamburi e Ida Galli/Evelyn Stewart. Colonna sonora in team per Bixio-Frizzi-Tempera: lavoro ben fatto. Da questo momento in avanti Fulci non realizzerà quasi più altri lavori se non horror, dedicando l'ultima dozzina di anni della sua carriera al genere che in assoluto prediligeva, pur dovendo lavorare quasi sempre a budget ridotti. 4/10.
Una donna ha la capacità di prevedere delle tragedie. Un giorno prefigura la morte di una donna murata in un appartamento che riconosce come la vecchia casa dello scettico marito. Nel muro da lei indicato viene effettivamente trovato un cadavere; ma la polizia non le crede e la donna sente di essere in pericolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta