Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Ritratto di un paese ancora attuale, si filma Napoli ma si descrive l'Italia dove in ogni tragedia che chi piange ma c'è anche chi ride ( anche al telefono ). Le tragedie anche se annunciate non possono bloccare gli affari, gli appalti di una cementificazione ieri come oggi, nel pieno del boom economico o dopo un terremoto. La politica è solo clientelismo e i cittadini devono restare poveri e sudditi per poter essere facilmente convinti a votare il Nottola di turno senza dubbi morali. Lo svuotamento ideologico è già in atto, destra sinistra e centro servono solo a determinare la spartizione del potere rimescolando le persone sulle poltrone ,senza cambiare le cose, l'unica speranza sono i De vita oggi sempre meno distinguibili nel qualunquismo dominante sia fuori che dentro la politica. Le responsabilità morali servono solo alle rese dei conti interne, a rideterminare i rapporti di forza a far spostare da una parte all'altra il colpevole dove nessun partito può rifiutare voti o persone per mantenere la propria integrità. Le responsabilità giudiziarie non possono essere accertate nel paese dove ognuno non vede non sente e non parla al di fuori delle proprie funzioni amministrative, l'Italia deve essere il paese dove la frase " non è di mia competenza " rimane tra le più usate. Alla fine i Nottola vincono sempre perchè non si fermano di fronte a niente e a nessuno, il loro progresso può passare sopra ad un ragazzo azzoppato. Rosi rinuncia al documentarismo si affida alla bravura di Rod Steiger istrionico controllato , procede come un carro armato che nel descrivere il degrado sociale e ambientale rimane lucido non fà nomi perchè vuole lasciare il segno ogni cosa deve essere simbolo e profezia di degenerazione.
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