Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Favola moderna con risvolti umoristico-romaneschi tipici dei film dei primi anni '80, con un cabarettista e un cantante, nel ruolo di due scapoli che s'arrangiano come possono per tirare a campare, che adottano un bambino di colore abbandonato, dove a prevalere è Pippo Franco rispetto a Franco Califano.
Favola moderna con risvolti umoristico-romaneschi tipici dei film dei primi anni '80, con un cabarettista e un cantante, Pippo Franco e Franco Califano, nel ruolo di due scapoli che s'arrangiano come possono per tirare a campare (organizzano, infatti, scomesse sui cavalli, frequentando l'ippodromo di Roma e uno di loro, Pippo Franco, si finge suora per continuare ar vivere e a scrocco in un convento abbandonato), che trovano sull'uscio di casa un bambino di colore abbandonato e lo adottano "alla loro maniera", ovvero illegalmente,, dove a prevalere è Pippo Franco rispetto a Franco Califano, forse perché continua a fare il solito perdente romano trentenne che gli riesciuva bene ai tempi, mentre l'altro, solitamente un cantante di borgata che il cinema lo vedeva da spettatore, fa lo scapolo impenitente in un ruolo che sarebbe calzato bene anche a Tomas Milian. Si fanno notare anche un barbuto Maurizio Mattoli (che sembra, col suo personaggio allampanato e fuori di testa, quasi un rimpiazzo-test di Bombolo), e, fresca fresca da "DELITTO SULL'AUTOSTRADA", Viola Valentino, che però, non canta, ma fa una delle tante amanti del "Califfo". Non un gran film (visto che la trama non si addentra nella ricerca della vera madre del ragazzino, né punta sulla lacrima facile alla napoletana, anche se poi, poco ci manca, ma sl tirare a campare senza una lira), ma nemmeno così imbarazzante da essere, all'epoca, tolto dalle sale a causa dei guai capitati a Califano. Oggi, il tema di un bambino che ha due papà, o due mamme è di attualità ed è fin troppo scottante, perché sterza sull'omosessualità dei due tutori e sui bambini nati in provetta; Franco e Califano, invece, sono al 100% due eterosessuali che vivono nello stesso tetto (un pò come Jack Lemmon e Walter Matthau de "LA STRANA COPPIA") che, per tenersi il bambino, devono sposarsi a tutti i costi con la prima donna che capita loro a tiro...e senza dilungarsi troppo in fidanzamenti e corteggiamenti. Bei tempi gli ingenui anni'80, che sapevano sfornare film per famiglie sboccati e con tanto di piccole presti come il simpatico Primo Maggio (è il nome del bambino, non il giorno della festa del lavoro), che qui acquista importanza solo nella sbrigativa seconda parte. Film che sarebbe stato del tutto dimenticato, se l'emittente oggi scomparsa Odeon tv, fra la fine degli anni'80 e l'inizio dei '90, non lo replicava in continuazione.
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