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Il Gattopardo

Regia di Luchino Visconti vedi scheda film

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La recensione su Il Gattopardo

di bradipo68
10 stelle

Ovvero l'ultimo valzer borbonico...Ci sono diversi modi per il cinema di avvicinarsi a un romanzo:Visconti pur modificando la parte finale decide di avvicinarsi al romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa col rispetto del filologo arrivando a riprodurre fedelmente molte pagine dell'unico romanzo dello scrittore siciliano.Quello che fa avvicinare al film,prima di comprendere la sfaccettata personalità del suo protagonista,è la grande capacità di Visconti di illustrare in maniera mirabile,di orchestrare minuziosamente le scene di massa che vediamo soprattutto all'inizio quando i garibaldini combattono per le strade,di dettare le danze dandoci un ritratto a tutto tondo della Sicilia di quel tempo .E in questo la calda,sensazionale fotografia di Rotunno aiuta molto.Poi entra in scena il protagonista con il suo travaglio interiore,col suo malcelato disprezzo per quasi tutti quello che lo circondano(tranne il diletto nipote Tancredi).Il suo essere aristocraticamente di vecchio stampo lo protegge da qualsiasi sussulto eppure capisce che sta andando via un epoca.Da qui viene il suo malcontento,il suo arrovellarsi,pur se bisogna cambiare tutto affinchè nulla cambi il nobile Don Fabrizio,principe di Salina è disgustato.E il disgusto si estende anche a quella classe nobiliare borbonica di cui è sempre stato esponente di spicco.In nome del progresso e della convenienza accetta che il nipote Tancredi si fidanzi con Angelica figlia di un borghese arricchito,ma non accetta di far parte del Senato della nuova repubblica sabauda che sta nascendo.E che ai suoi occhi sembra solo una propaggine sotto mentite spoglie di tutto quello che aveva vissuto fino ad allora.Emblematica l'ultima parte,quella del ballo.In un palazzo pieno di gente,dove si mescolano quasi con noncuranza ufficiali piemontesi e nobili siciliani,il principe di Salina è solo,si aggira pensieroso per le stanze,distaccato da tutto e da tutti.Beve un bicchiere d'acqua,si sofferma davanti a un quadro, La morte del giusto di Greuze,quasi che Visconti ellitticamente voglia suggerire l'idea della morte del principe che è presente nel romanzo non nel film.Angelica lo viene a chiamare per un ultimo valzer di fronte agli altri convitati che li osservano meravigliati.Finita la festa il principe se ne va e in un vicolo si confonderà ombra tra le ombre.Una magistrale uscita di scena che racchiude l'amarezza e la malinconia dell'uomo che capisce di non essere più adeguato al proprio tempo.Del resto la lunga sezione del ballo da una parte denota  il toccarsi tra due estremi nel nome dell'alba di una nuova epoca,dall'altra denota un distacco totale dai fermenti rivoluzionari e dalla vita reale.Le stanze del palazzo diventano un mondo a parte che non ha nulla da condividere con quello che è fuori.Un po'come ne La maschera della morte rossa di Poe dentro il palazzo si ride si canta e si balla,fuori si muore per cementare la nuova unità d'Italia e archiviare definitivamente la monarchia borbonica.Il film ,di durata fluviale è di un immensità figurativa poche altre volte raggiunte al cinema(un film che a mio parere gli può essere paragonato per purezza di immagini,ricerca filologica e gusto figurativo è Barry Lyndon di Kubrick),uno dei film cardine della cinematografia italiana,uno delle nostre opere cinematografiche più note e amate all'estero.Visconti da intellettuale di sinistra ha una singolare identità di sguardo col principe di Salina,esponente deluso di una casta che sopravvive a tutti i cambiamenti non mutando alcunchè nel proprio modus operandi.Un personaggio maestoso a cui Burt Lancaster dona inusitata profondità,un uomo che vive in modo problematico le contraddizioni del suo tempo,seppur guardandole dall'alto in basso.Non capisce ma si adegua....

Sulla trama

 

Su Luchino Visconti

uno dei suoi capolavori.Figurativammente immenso

Su Burt Lancaster

grande prova per un personaggio stratificato

Su Claudia Cardinale

notevole presenza

Su Alain Delon

con Visconti ha dato il meglio di sè

Su Romolo Valli

eccellente nella parte del prete

Su Paolo Stoppa

perfetto nel ruolo del borghese arrricchito

Su Rina Morelli

brava nella parte della moglie del principe

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