Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
"Il gattopardo" fu un caso prima letterario e poi cinematografico, in cui Tomasi di Lampedusa ritrasse in modo mirabile un'Italia sul farsi, e le relative conseguenze viste dall'ottica di un nobile conscio della fine di un'era e altrettanto sfiduciato del futuro.La morte è uno dei motivi portanti di un racconto che sulla pagina narra, con una potenza e una forza letteraria straordinarie, la morte del protagonista descrivendo le sensazioni della sua mente che scivola via come sabbia in una clessidra. Visconti non mette in scena il medesimo finale, ma l'uscita di scena, lenta e nell'ombra del Principe Fabrizio di Salina è altrettanto memorabile:il film che l'autore de"La terra trema" trasse dal romanzo è uno dei capolavori riconosciuti, a ragione, del cinema italiano. La sensualità dei giovani Delon e Cardinale(la scena in cui lei giunge di corsa alla corte dei Salina bagnata dalla pioggia è di un erotismo magnetico, tutto nelle espressioni della bellissima donna), l'amarezza del nobiluomo Lancaster che adotta la massima "Bisogna che tutto cambi perchè tutto resti com'è" come ultimo appiglio verso il suo mondo languente di fronte al mutare di una Storia che non gli garantisce buone nuove, la magnificenza degli scenari e le prove di un cast in cui ogni volto è appropriato, mantengono lo status di un'opera d'arte che fu amatissima anche dal pubblico, e a tutt'oggi non ha sollevato alcuna voglia(e meno male)di remake.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta