Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna alla fine del secolo scorso da una ricca famiglia. Ciò non toglie che a un certo punto decida di dare in beneficenza la sua parte di eredità e poi vada in Svizzera a fare l'insegnante elementare. Che quindi vada a insegnare filosofia a Cambridge riuscendo a mettersi in urto con tutti per colpa del suo carattere scontroso e delle sue teorie incomprensibili. Biopic innovativo e genialoide, girato in stile teatrale con siparietti su sfondo nero, scompaginando le regole temporali e tentando una sorta din visualizzazione stitlistica delle teorie del secondo Wittgenstein, quello delle teorie dei giochi linguistici. Anche il film di Jarman, in fondo, lo è.
“ Quando qualcuno muore vediamo la sua vita in una luce pacificata. Una caligine avvolge e smussa la sua vita. Ma per lui non era così la vita, anzi era spigolosa e incompiuta. Per lui non c’era pace: la sua vita è nuda e miserevole “
Un film su Ludwig Wittgenstein (Vienna 1889 – Cambridge 1951) è di per sé una sfida logica, se assumiamo che un film debba riflettere la realtà nella sua complessità partendo da un punto di vista, quello dell’autore.
Nulla di più lontano, quindi, dal filosofo che meno di tutti inquadra la sua visione del mondo in un unico punto di vista.… leggi tutto
Più che un film, una pièce teatrale con i dialoghi gentilmente offerti dalla Filosofi s.r.l. Il regista, quindi, cosa ci ha messo del suo? Poco, troppo poco. Gli attori sono bravini, si fanno il loro ma l'attenzione è a livelli molto bassi a causa dei contenuti abbastanza elaborati (e vorrei ben vedere) per quanto nel complesso abbastanza fruibili. Una piccola… leggi tutto
In una settimana che sembrava vagamente interlocutoria, senza uscite di grande richiamo - a parte The Whale di Darren Aronofsky candidato a tre premi Oscar al quale auguriamo ogni bene ma che non sembra pellicola in…
La parola chiave di questa settimana è: fate-spazio-che-arrivo-io. Dove io è il trentunesimo film del Marvel Cinematic Universe, ossia il sequel di Ant-Man and The Wasp. E lo spazio che si prende è…
1993, trent'anni dopo Derek Jarman; 1951, settantadue anni dopo Wittgenstein (la morte, naturalmente). E allora celebriamoli con parole loro Un film… segue
Un film su Ludwig Wittgenstein (Vienna 1889 – Cambridge 1951) è di per sé una sfida logica, se assumiamo che un film debba riflettere la realtà nella sua complessità partendo da un punto di vista, quello dell’autore.
Nulla di più lontano, quindi, dal filosofo che meno di tutti inquadra la sua visione del mondo in un unico punto di vista.…
Biografìa jarmaniana del grande filosofo austriaco. Arduo, troppo per la mia povera testolina da domenica sera. Ha un suo fascino, con quell'assenza di scenografìa, i rimandi visionari, un po' teatro dell'assurdo. E' stato un tentativo, ma non sono ancora pronto per la filosofìa. Preferisco la birra. Rimandato.
Più che un film, una pièce teatrale con i dialoghi gentilmente offerti dalla Filosofi s.r.l. Il regista, quindi, cosa ci ha messo del suo? Poco, troppo poco. Gli attori sono bravini, si fanno il loro ma l'attenzione è a livelli molto bassi a causa dei contenuti abbastanza elaborati (e vorrei ben vedere) per quanto nel complesso abbastanza fruibili. Una piccola…
"Dice butto la bomba... in tono accademico, è vero..."; ora non ricordo se fosse "una vita difficile" o "un eroe dei nostri tempi"... forse quest ultimo. Sta di fatto che agli Inquisitòrborghèsi del belpaese…
L'unità spazio temporale è spazzata via con genialità e con stile grottesco. La scena è un non luogo che diventa "tutti i luoghi possibili". Dal nero dello sfondo prendono forma corpi, facce e situazioni in cui i colori sgargianti dei costumi ben rendono l'eccentricità rappresentata dal personaggio Wittgenstein. Assolutamente azzeccata la trovata dell'alieno verde che studia il filosofo e…
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Diciannove bellissimi quadri dipinti di nero. Le estasianti forme prospettiche in essi tratteggiate erano poco più che diceria da vicolo. Non che mancassero, sia ben inteso, semplicemente NON erano visibili. E ciò…
Nietzsche sarebbe stato anche un buon pensatore.. poi conobbe Ragiontravolta e si dedicò alla vendita di castagnaccio in Germania. Ora, che maurizio costanzo sia IL Male non mi pare vi siano dubbi.. un uomo specchio…
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Commenti (2) vedi tutti
“ Quando qualcuno muore vediamo la sua vita in una luce pacificata. Una caligine avvolge e smussa la sua vita. Ma per lui non era così la vita, anzi era spigolosa e incompiuta. Per lui non c’era pace: la sua vita è nuda e miserevole “
leggi la recensione completa di yumepiù che un film un opera teatrale, un pò brecht, espone concetti complessi con grande facilità, il grande wittgwnstein nè esce davvero bene.
commento di sir