Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Lattuada si è sempre ben mosso nel melodramma, raggiungendo limiti impossibili, ma sempre riuscendo a riprendere le redini della situazione. Qui la scelta del dramma di Verga è fortissima, e la censura era più che in agguato; organo con cui il regista ha dovuto fare spesso i conti. La sceneggiatura attualizza il dramma e lo rende anche più credibile, anche se l'interprete principale tende per un interpretzione quasi operistica. Discreta l'ambientazione e la fotografia di Aldo Tonti, attori che escono fuori dal seminato, nel senso che le due interpreti sono troppo legate a parossismi di un divismo del momento e questo condiziona molto l'operazione.
Comunque ricordando la Lupa di Lavia, niente a che vedere, e gli interpreti scelti per questa versione sono davvero da dimenticare tutti o quasi.
Si conosce una versione teatrale di Anna Magnani con regia di Zeffirelli che ebbe un successo enrome e non solo in Italia, certo si, che la Magnani poteva esssere l'interprete giusta, anche se Lavia nel'interviste di lancio del suo film parlava che la proposta la prima volta l'aveva fatta alla Loren.. Dio ce ne scampi, la Guerritore faceva pena, ma almeno lo stomaco ce lo siamo salvato!!
Storia forte di un uomo conteso fra figlia e madre, finisce in tragedia
Attrice molto folkloristica, ma niente più
Bellissima, chi lo nega, ma una svedese che fa una siciliana mi sembra un po' troppo
L'uomo in questione giusto anche fisicamente
Nel ruolo di Don Pietro
Piccolo ruolo di caratterista, più che altro una comparsata
Buona regia, anche se il cast non è di primo livello riesce los tesso a portare in fondo l'operazione
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta