Regia di Andrew Davis vedi scheda film
Vi capita mai di iniziare a vedere un film brutto ed essere poi costretti ad interromperlo?
A quel punto cosa fate: lo riprendete o lasciate perdere?
In genere, io lo riprendo e lo finisco.
Trappola in alto mare è un film degli inizi degli anni ‘90, ma, a mio parere, ha i tratti tipici del cinema anni ‘80: alcuni pazzi furiosi che si impossessano di una gloriosa nave da guerra USA (per rubarne gli armamenti più preziosi), capitanati da un ex militare deluso, un istrionico e sempre eccezionale, Tommy Lee Jones con la collaborazione dall’interno del sabatotatore primo ufficiale, interpretato da Gary Busey, che pur volendo essere anch’egli istrionico conferma altre sue prestazioni decisamente deludenti, dopo interpretazioni decisamente memorabili (Un mercoledì da Leoni e Point Break) e virate su alcuni eccessi; la classica organizzazione americana nella mia più classica delle unità di crisi, con militari e potenti civili tutti seduti attorno ad una gigantesca tavola rotonda, in cui si segnala il solito ambiguo funzionario della CIA e l’ottuso ammiraglio che imposta le strategie tutte vane e infruttuose; e poi lui, una sorta di ibrido tra John McClane e John Wick, Steven Seagal, forse all’apice della sua fame, con quell’espressione immodificabile e scolpita nel legno in divisa bianca da marinaio che l’ha impresso almeno nella mia memoria (in effetti si tratta però dell’ultima scena).
Le lotte marziali appaiono al rallentatore, per come siamo abituati oggi.
Quanto ad altri attori, una menzione merita Colm Meaney, che gli appassionati delle varie saghe di Star Trek riconosceranno al primo sguardo.
Anche la colonna sonora, gommosa e sintetizzata, mi sembra tipica degli anni ‘80.
Il film non è un capolavoro, ma si vede e scorre via velocemente: certo bisogna essere preparati e consapevoli ed è comunque interessante, per chi, come me, ha vissuto quelle decadi, perchè è come una rudimentale macchina del tempo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta