Regia di Stuart Rosenberg vedi scheda film
Non è certo il più originale dei films sull'evasione carceraria, e neanche quello più spettacolare, ma "Nick mano fredda" sa ben riprodurre la durezza di un regime di detenzione e lavori forzati, la cattiveria gratuita di alcuni secondini (che sembrano volersi rifare sui detenuti per sublimare le proprie frustrazioni), la difficoltà di accettare un destino che sembra ineluttabile. Paul Newman è professionale come sempre, e questo garantisce al film quella marcia in più che altrimenti si faceva fatica a trovare, e con i suoi rocamboleschi reiterati tentativi di evasione sembra voler quasi mantenere un atteggiamento autolesionistico, viste le condizioni positive a cui va incontro ogni volta che viene riacciuffato. Un film che comunque fa ancora piacere ogni tanto rivedere, figlio di quel cinema americano che, a cavallo tra anni '60 e '70, era foriero di produzioni valide e senza troppi fronzoli.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta