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Ben Hur

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su Ben Hur

di Donapinto
7 stelle

Con un budget di 15 milioni di dollari, 11 premi Oscar conquistati (record superato solo nel 1997 da TITANIC) scene di massa ed alto tasso spettacolare, una star come Charlton Heston e un grande veterano alla regia con William Wyiler, fanno di BEN HUR  uno dei piu' grandi kolossal mai realizzati e uno dei film piu' rappresentativi nella storia della settima arte. Cio' non vuol dire che si tratti di un capolavoro. Un filmone spettacolare senz'altro, che nelle sue piu' di tre ore di durata, riesce ad annoiare solo in minima parte. La pellicola si inserisce in quel filone tanto caro a Hollywood di film a sfondo storico e religioso che conquistavano le platee di tutto il mondo negli anni 50' fino alla meta' degli anni 60'. I 10 COMANDAMENTI, QUO VADIS?, LA TUNICA, I GLADIATORI, SPARTACUS, BARABBA, CLEOPATRA, EL CID, LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO e naturalmente BEN HUR, forse il piu' amato dal grande pubblico. La formula era semplice: una costosa produzione, attori di grido, combattimenti spettacolari, scarsa attendibilita' storica  e una non indifferente dose di religiosita', che in un periodo di guerra fredda contro i sovietici comunisti senza Dio, calzava a pennello. Nel caso di BEN HUR poi, la vicenda, tratta da un romanzo di Lewis Wallace, e' quello che e', infatti il film viene ricordato principalmente per la spettacolarissima corsa delle bighe, ma io ci aggiungerei anche la crudissima battaglia navale tra la flotta romana e quella macedone, girata da Wyiler con grandissima maestria e senso dello spettacolo, con situazioni che mostrano particolari che raccapricciano e impressionano ancora oggi. Sono tutt'altro che un appassionato di questo filone, anche se da adolescente BEN HUR lo amavo come una sorta di primo amore. Resta comunque una pellicola sempre bella e godibile da vedere, a patto che non la di prenda troppo sul serio. Curiosamente nel cast l'unica star a comparire e' Charlton Heston, a cui si aggiungono anche due grandi caratteristi britannici quali Jack Hawkins e lo sfortunatissimo (in tutti i sensi) Stephen Boyd.

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