Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Tra il langhiano L'alibi era perfetto e l'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, frullati alla luce della celebre battuta di Andy Warhol, secondo la quale chiunque può avere il suo quarto d'ora di celebrità, c'è questo Sono stato io, sul diabolico complotto di un povero diavolo, comparsa del teatro alla Scala, per apparire assassino della primadonna ed assurgere agli onori delle cronache. Lattuada si lancia nel cinema degli anni settanta, contro i meccanismi della spettacolarizzazione dei fatti di cronaca nera da parte dei mezzi di comunicazione di massa, con un eccesso di grottesco, dovuto anche alla presenza dell'allora emergente mattatore Giannini, ancora in preda al furore wertmulleriano.
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