Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Commediole (anche con Totò e con Franco e Ciccio) e spaghetti western (l'apice raggiunto con Django, l'anno precedente): Corbucci non aveva un repertorio molto vario ed è difficile intuire se questo Bersaglio mobile sia un tentativo di evasione dalla solita routine o piuttosto una proposta di lavoro ben pagato da cogliere al volo ed eseguire senza troppe perplessità. Fatto sta che il regista mette la sua firma anche in sceneggiatura, accanto a quelle di Franco Rossetti e di Massimo Patrizi (autore del soggetto). I problemi principali sono due, e cioè che il cast è scarsetto e la trama idem: bellocci fascinosi, intrighi e doppi giochi, un microfilm, un colpo di stato in fieri, un plurievaso ed un ispettore sulle sue tracce; Paola Pitagora e Vittorio Caprioli sono gli unici nomi degni di nota sul cartellone. Il ritmo è piuttosto scialbo e la tensione ne risente; anche i dialoghi sono banalotti ed infarciti di luoghi comuni. Non che Corbucci sia stato un fenomeno, ma di sicuro ha realizzato prodotti migliori di questo: e infatti immediatamente dopo tornerà a licenziare i suoi ultimi spaghetti western ed una nuova serie di commedie. 4/10.
Un galeotto, evaso per l'ennesima volta, viene impegnato per il recupero di un microfilm. Ma troppi doppi giochi si intrecciano a sua insaputa...
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